1/12/2005 ore: 12:46
Trento. Commercio, Unione divisa sull’accordo territoriale
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Pagina 9 - Economia Commercio, Unione divisa sull’accordo territoriale Le ragioni dono diverse: perché la trattativa si trascina da un anno senza risultati, perché i rapporti con le controparti s’inaspriscono senza plausibili ragioni, perché alcune categorie imprenditoriali cominciano a prendere le distanze dalla logica del rinvio ingiustificato che, dicono, inevitabilmente finirà per portare allo scontro. Zecchini respinge le critiche e si dice pronto a sedersi al tavolo con Ezio Casagranda (Filcams), Giovanni Agostini (Fisascat) e Gianni Tomasi (Uiltucs). Ma questi replicano che dopo essersi lasciati a luglio «per ritrovarsi dopo la pausa estiva», si è già arrivati a dicembre. Insomma, non gli credono più. Fino a prova contraria. LE PERPLESSITA’. Nella stessa Unione c’è qualche perplessità che ha spinto il presidente dei Grossisti, Paolo Mondini, a dichiarare che d’ora in avanti la trattativa, per quanto concerne la sua categoria, l’avrebbe condotta direttamente la sua associazione. Un modo non brutale per far sapere che i Grossisti non si sentono più rappresentati da Zecchini e che perciò ritirano la delega che gli avevano affidato per coordinare i contatti. Insomma in questa partita l’Unione - mentre Confesercenti e Cooperazione se ne stanno comprensibilmente alla finestra - sta attraversando uno dei suoi ciclici riassestamenti interni, che stavolta vede Zecchini protagonista ed il presidente Bort impegnato, com’è nel suo carattere, più a sopire che a troncare. Per cui nella faccenda finiscono per concentrarsi tutte le tensioni e le recriminazioni di via Solteri, con un occhio attento alle prossime scadenze dei mandati presidenziali. Con il risultato, però, di inimicarsi sindacati ed istituzioni senza visibili contropartite. La trattativa per le “domeniche d’oro” potrebbe essere l’occasione per uscire dall’imbarazzo. Si tratta dell’accordo ormai tradizionale - «si ripete dal 1998» ricorda Gianni Tomasi, segretario Uiltucs - per le cinque festività del periodo natalizio. LE RICHIESTE. I sindacati chiedono che la maggiorazione per il lavoro straordinario sia portato al 60% contro il 30% già previsto dal contratto nazionale e che si comprenda anche la domenica 27 novembre (i negozi erano già aperti) oltre a quelle di dicembre. Una trattativa su un tema specifico, come si vede. Ma potrebbe essere l’occasione per riprendere il filo interrotto del contratto territoriale. A meno che nella giunta dell’Unione non si voglia procede prima alla periodica resa dei conti interna. |