14/12/2000 ore: 9:22

Turismo: Marcegaglia punta ai 2.400 ettari di Pugnochiuso

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Giovedì 14 Dicembre 2000
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Dopo Albarella il gruppo punta ai 2.400 ettari di Pugnochiuso.

Villaggi Eni, Marcegaglia si fa avanti nel Gargano

MILANO Il gruppo Marcegaglia vuole crescere nel turismo e punta all’acquisizione di una fetta del patrimonio immobiliare dell’Eni che il gruppo sta dismettendo per un valore totale di oltre 3mila miliardi.

La trattativa — che è in fase molto avanzata, anche se forse non sarà ancora perfezionata entro la fine dell’anno — riguarda Pugnochiuso, una vasta aerea nel promontorio del Gargano estesa su 2.400 ettari, a una ventina di chilometri da Vieste, che comprende due alberghi (l’Hotel del Faro con 192 camere e l’Hotel degli Ulivi con 175 camere), oltre a un centro congressi con una ricettività fino a 600 persone, un centro commerciale e un ristorante.

L’acquisizione andrà a rafforzare una presenza "storica" del gruppo presieduto da Steno Marcegaglia nel settore turistico, ma rimasta finora circoscritta: l’isola di Albarella, qualche centinaio di chilometri più a Nord, ovvero in provincia di Rovigo, in prossimità del delta del Po.

L’anno scorso la società di gestione Albarella spa ha registrato un fatturato di 50 miliardi (con 450 dipendenti) grazie a 250mila presenze sull’isola, grande 528 ettari, lunga 5 chilometri e larga un chilometro e mezzo, collegata alla terraferma da un ponte che si raggiunge dopo aver percorso una strada arginale di 10 chilometri.

Sull’isola si trovano un porto turistico con 455 posti barca, due grandi alberghi e oltre 500 unità abitative in affitto, due centri congressi, centri sportivi vari, un campo da golf, due centri commerciali.

Pugnochiuso è una delle quattro proprietà turistico-immobiliari che l’Eni ha messo sul mercato. Due sono situate in zone particolarmente conosciute della Sardegna, ovvero i complessi del Villaggio di Baia Chia a Domus De Maria, in provincia di Cagliari, e Rocca Ruja a Stintino (Sassari).

Sulle procedure di dismissione l’Eni non rilascia alcuna dichiarazione, sottolineando che le procedure di vendita sono in pieno svolgimento: secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, entrambe le proprietà in Sardegna sarebbero passate alla Gestitur, una finanziaria che raccoglie gli interessi di imprenditori che fanno capo alla famiglia Nonne, proprietaria del Free Beach di Costa Rej. Gestitur, d’altra parte, risultava essere già da anni la società che curava la gestione dei due complessi.

Meno definita la situazione per quel che riguarda il destino della quarta proprietà, quella di Borca di Cadore, in provincia di Belluno. Sempre secondo indiscrezioni, potrebbe essere in pista una cordata composta dal management.

M.Cav.

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