22/2/2001 ore: 10:08

Una vacanza con l’Ecolabel

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    L’Anpa vuole ottenere dalla Ue l’incarico di definire la certificazione ambientale per il settore

    Una vacanza con l’Ecolabel
    L’applicazione partirà dalle strutture ricettive per poi estendersi ai servizi di trasporto e ricreativi
    Carmine Fotina
    MILANO L’Italia è in prima fila per la definizione di un marchio ambientale europeo applicato al turismo. La Ue si appresta a pubblicare un bando di gara per un progetto che fissi gli "eurocriteri" del turismo sostenibile e, attraverso l’Anpa (Agenzia nazionale per la protezione ambientale), l’Italia ha anticipato gli altri Paesi elaborando uno studio di fattibilità propedeutico al progetto che sarà richiesto da Bruxelles. «Pensiamo di essere più avanti rispetto ai concorrenti europei: ci faremo trovare pronti — si sbilancia il team dell’Anpa — se la Commissione affiderà a noi l’incarico».
    All’origine del rapporto dell’agenzia, presentato a Milano in occasione della Borsa internazionale del turismo, c’è il regolamento comunitario 1980/2000 che prevede l’estensione del campo di applicazione del marchio di qualità ambientale Ecolabel al settore dei servizi. E si comincerà proprio dal turismo: quando il bando di Bruxelles sarà pubblicato, e il progetto completato, gli operatori del settore potranno richiedere il marchio a fronte del conseguimento di determinati requisiti ambientali. L’orientamento di Bruxelles è quello di considerare prioritario il servizio turistico offerto dalla struttura ricettiva, per estendere nella seconda fase il marchio alle attività legate al trasporto e alla ricreazione del turista.
    Lo studio dell’Anpa valuta il grado di applicabilità dell’Ecolabel europeo al settore turistico italiano, sviluppando tre punti: sensibilità della domanda turistica alle problematiche ambientali, interesse da parte dell’offerta allo strumento Ecolabel e presenza di indicatori tecnici adeguati. L’elaborazione Anpa rileva da parte del 71% del campione (8mila italiani intervistati dall’Istat) «gradimento per l’adozione di misure di salvaguardia dell’ambiente da parte di alberghi o, in generale, strutture ricettive». Per il 51% la qualità del servizio migliora adottando misure ambientali, per il 65% quest’ultime devono essere riconosciute «con un marchio di qualità certificato da un’autorità pubblica nazionale o dell’Unione europea».
    Un’indagine Cirm (svolta su 423 italiani che hanno fatto una vacanza in Italia con pernottamenti presso strutture ricettive) rileva che per il 32% «una gestione del servizio rispettosa dell’ambiente» ha un’importanza «primaria», per il 30% «secondaria», mentre il 38% non include il fattore ambientale tra quelli considerati nella scelta della struttura ricettiva.
    Sull’altro fronte, quello dell’offerta, l’Anpa ha analizzato in collaborazione con Federalberghi 282 questionari elaborati da alberghi e 31 da campeggi. Tre gli ambiti di indagine: approvvigionamenti (ad esempio acquisto di prodotti a ridotto impatto ambientale e utilizzo nei menu di prodotti locali); modalità di gestione del servizio (dalle fonti energetiche rinnovabili alla riduzione dell’inquinamento acustico); trattamento dei rifiuti (dalle sostanze pericolose agli imballaggi recuperabili). I risultati più apprezzabili riguardano le misure per il risparmio idrico (introdotte volontariamente dall’82% degli alberghi e dall’87% dei campeggi), la riduzione del rumore (72% degli alberghi) e gli interventi finalizzati al risparmio energetico (64% degli alberghi).
    Il rapporto, infine, evidenzia l’esistenza di ampi margini di miglioramento che potrebbero essere conseguiti con il marchio Ecolabel. Un esempio è fornito dai consumi di acqua nelle strutture alberghiere (120 milioni di metri cubi l’anno), che con «l’applicazione di buone pratiche» potrebbero diminuire del 10 per cento. Sulla base di marchi di qualità simili all’Ecolabel e già attuati in Italia («Jesolo per l’ambiente» e marchio ambientale di Riccione), l’indagine Anpa rileva inoltre che il 62% delle strutture ricettive «dichiara di aver avuto vantaggi dall’adozione del marchio».
    Dopo lo studio, il progetto pilota. A candidarsi è la Provincia di Rimini, che ospiterà dal 28 al 30 giugno prossimo una conferenza internazionale sul turismo sostenibile. «In quella sede — annuncia l’assessore al Turismo, Massimo Gottifredi — proporremo all’Anpa di avviare una sperimentazione del marchio Ecolabel in un panel di strutture alberghiere della nostra provincia».
    Giovedì 22 Febbraio 2001
 

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