10/12/2009 ore: 8:11

Volkswagen-Suzuki al sorpasso di Toyota

Contenuti associati

FRANCOFORTE — Volkswagen acquista il 19,9% del produttore di auto giapponese Suzuki per 1,7 miliardi di euro e punta a conquistare i mercati indiano e del Sud-Est asiatico con auto più economiche e di piccola cilindrata, per strappare a Toyota la palma di primo produttore mondiale entro il 2018. L’ha reso noto ieri da Tokio il ceo di Vw Martin Winterkorn, in una conferenza stampa congiunta insieme a Osamu Suzuki, numero uno del produttore giapponese, che a sua volta acquisterà una partecipazione in Volkswagen per l’equivalente di 850 milioni di euro.
Si tratterà dunque di una alleanza «alla pari», secondo Suzuki, che non ha alcuna intenzione di diventare «il dodicesimo marchio di Vw».
Tuttavia, fra gli esperti del settore c’è anche chi si attende un aumento della partecipazione del gruppo di Wolfsburg fino alla totalità delle quote. L’operazione annunciata ieri sarà completata nel gennaio del 2010, e deve ancora essere approvata dalle autorità competenti.
Secondo Winterkorn, l'alleanza «costituisce un importante passo nel futuro», in quanto «insieme a Suzuki otterremo notevoli sinergie».
E se Vw diventerà numero uno globale «più in fretta, tanto meglio». Perché nella nuova alleanza, altamente «complementare» per prodotto, aree di produzione e distribuzione, il nuovo alleato giapponese è numero uno mondiale di auto di piccola cilindrata e di «citycar» (circa 2,3 milioni di auto all’anno), prodotte soprattutto nei mercati indiano e del Sud-Est asiatico. Volkswagen invece, con 6,3 milioni di auto prodotte negli impianti europei, cinesi e sudamericani, è particolarmente forte anche nella progettazione e nella produzione di motori, inclusi quelli ecologici come gli ibridi, che costituiranno uno dei perni dell’alleanza.
Le indiscrezioni sull’imminente acquisto di una quota di Suzuki si rincorrono da alcune settimane, nel quadro di un rimescolamento di carte nel settore dell’auto mondiale intensificatosi con la crisi economico-finanziaria che ha colpito in particolare il mondo dell’auto, e non promette di attenuarsi nel corso del 2010. Per Volkswagen le trattative sono andate di pari passo con la conquista del decimo marchio Porsche (portata a termine appena lunedì scorso) e con i piani di aggregazione del marchio di Vw Scania con il produttore di autocarri Man. Seguendo la strategia impostata dal potente capo-controllore di Vw e di Man, Ferdinand Piëch, contemporaneamente grande azionista del gruppo Porsche- Vw. Piëch giorni fa aveva confermato che «il numero dodici» — vale a dire l’aumento del gruppo a dodici marchi — è «un buon numero ». Nel frattempo, ieri ha portato a termine l’ultimo tassello della «campagna verso l’Oriente», iniziata nell’84 con l’entrata nel mercato cinese, dove ora è il primo produttore di auto. Senonché, proprio in questi giorni, Peugeot e la progettata alleanza con Mitsubishi promette di frenare i piani del colosso tedesco, primo produttore di auto anche nel mercato europeo. E molto forte anche in Sudamerica: lì pianifica un rafforzamento del mercato brasiliano, dove Fiat è numero uno.

Close menu