Contratto nazionale DMO: sottoscritta ipotesi di accordo
240 euro di aumento salariale al quarto livello, si chiude così il quadro dei rinnovi dei CCNL del terziario
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Raggiunta l’intesa di rinnovo del Contratto nazionale di lavoro applicato ad oltre 220 mila lavoratrici e lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata. I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con l’associazione imprenditoriale di settore Federdistribuzione l’ipotesi di accordo che sarà sottoposta, nei prossimi giorni, al vaglio delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il contratto avrà vigenza fino al 31 marzo 2027. Procedure di rinnovo, assorbibilità degli aumenti, commissione permanente per le pari opportunità, congedi per donne vittime di violenza di genere, causali di assunzione con contratto a tempo determinato, assistenza sanitaria integrativa, classificazione, congedo parentale e, naturalmente, aumenti retributivi sono i temi sui quali le parti hanno pattuito soluzioni volte ad aggiornare l’apparato normativo di due CCNL fra i più applicati in Italia.
Nel merito l’intesa prevede un aumento contrattuale a regime di 240 euro al quarto livello, da riparametrare, con l’erogazione di una massa salariale di 7.180 euro comprensiva dell’Una Tantum di 350 euro. La prima tranche di 70 euro sarà retroattiva da aprile 2024 e si aggiunge ai 30 euro precedentemente concordati. Previsto anche l’incremento dell’indennità annua della clausola elastica del part-time, che passa da 120,00 euro annui a 155,00. L’accordo prevede anche un elemento economico pari al 30% dell’IPCA al netto degli energetici importati previsionale applicato ai minimi retributivi contrattuali nel caso di mancato rinnovo del Ccnl dopo 6 mesi dalla scadenza o dalla presentazione della piattaforma.
Sulla parte normativa è stata aggiornata la classificazione in ragione dei nuovi profili professionali di settore. Sono stati inoltre definiti miglioramenti sulle politiche di genere e sono previsti ulteriori congedi retribuiti per le donne vittime di violenza, con il diritto ad astenersi dal lavoro per 90 giorni lavorativi per motivi connessi al percorso di protezione per le donne vittime di violenza. Importante l’innalzamento del part time minimo da 18 a 20 ore settimanali.
Soddisfazione in casa sindacale. «Dopo la rottura delle trattative che aveva portato allo sciopero unitario del 30 marzo 2024 – dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs - Federdistribuzione è tornata al tavolo rivedendo il proprio posizionamento. L'impegno congiunto di sindacati, lavoratrici e lavoratori ha aperto una breccia al tavolo di una trattativa, da troppo tempo in stallo dopo la sottoscrizione dell’accordo ponte siglato nel dicembre 2022, e ha permesso di raggiungere un’intesa che migliora le condizioni di lavoro e i trattamenti retributivi». «Questo importante accordo - concludono - chiude finalmente il quadro dei rinnovi del terziario a cui mancava solo il Ccnl della DMO che si applica ai più grandi e noti marchi della distribuzione in Italia» .