24/4/2012 ore: 7:42

«Boicottaggio dei negozi aperti»

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Volantinaggio di Cgil, Cisl e Uil. I precari veneti: l`importante è il lavoro

MILANO - Il mondo del commercio, grande distribuzione in prima linea, si prepara ad alzare le saracinesche il 25 Aprile e il Primo maggio. Senza se e senza ma, forte della liberalizzazione del settore voluta dal governo Monti, in vigore ormai da gennaio. Il sindacato confederale risponde a muso duro.
Con scioperi unitari dichiarati in molti territori - a partire da Milano - per impedire le aperture. Nonostante la legge. Pur di raggiungere l`obiettivo, Cgil, Cisl e Uil cercano anche l`appoggio dei consumatori. I volantini distribuiti sotto la Madonnina, come in molte altre piazze italiane, invitano a boicottare le aperture dei negozi, mettendo in atto una sorta di sciopero dei consumi. «E cosa c`è di strano? - prende posizione Maria Grazia Gabrielli, della segreteria Filcams Cgil naziona- le -. L`appello ai consumatori ci pare il minimo. Sia chiaro, l`abbiamo già fatto in occasione di feste religiose come la Pasqua. Inoltre, prima di arrivare all`estrema ratio dello sciopero, abbiamo provato di tutto». Per essere più precisi, in molte città il sindacato ha tentato la via delle intese con Comuni e associazioni del commercio, nella speranza di arrivare a una chiusura condivisa e volontaria. Ma la moral suasion ha portato a poco. Anche a Milano, dove l`amministrazione di centrosinistra aveva perorato la causa dell`accordo, il risultato è parziale. Confcommercio e Confesercenti sono favorevoli a una tregua. Come, del resto, a Genova e La Spezia. Ma Federdistribuzione, che rappresenta le grandi insegne di super e iper (escluse solo Coop e Conad) non è mai stata al gioco. «Nessuna provocazione e nessuna forzatura - ha sempre detto il suo presidente, Giovanni Cobolli Gigli - semplicemente ci atteniamo al diritto-dovere di applicare una legge dello Stato». A oggi il quadro è il seguente. Lo sciopero unitario di Cgil, Cisl e Uil del commercio è stato dichiarato nel Lazio, in Abruzzo e in Toscana, nelle province emiliane di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Oltre che a-Milano, come si diceva all`inizio. A Monza e Brianza lo sciopero ha l`avvallo di Cgil e Cisl, senza la Uil. A Bologna, nel Veneto e a Lodi c`è solo la firma della Filcams Cgil.
Quali catene terranno aper- to? Sul Primo maggio i giochi non sono ancora fatti, di certo il 25 Aprile molte sfideranno lo sciopero. Esselunga si comporterà come in una domenica qualunque (una settantina di punti vendita operativi nel Nod Italia). Carrefour in Lombardia farà alzare la saracinesca a quasi tutti gli iper. La concorrenza ha convinto persino Coop a tenere aperti domani molti supermercati. Anche in piazze «difficili» come Sesto San Giovanni, Medaglia d`oro della Resistenza. In tutto questo, soprattutto in Veneto, lo sciopero viene contestato dai lavoratori precari. Il messaggio è questo: «Con un contratto a termine in scadenza non ci sentiamo di aderire alla linea del sindacato. I125 Aprile è importante. Ma non vale il lavoro».