6/4/2012 ore: 12:26

Shopping a Pasquetta: la protesta dei sindacati

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Filcams, Fisascat e Uiltucs: «Deregulation senza motivo»


I lavoratori del commercio non ci stanno a fare la parte dell`agnello sacrificale. Si annuncia una Pasqua all`insegna dello sciopero per i lavoratori del commercio e della grande distribuzione organizzata, che si preparano ad incrociare le braccia non solo nella giornata di domenica, ma anche il lunedì di pasquetta, i125 aprile e l`i maggio. La levata di scudi è la risposta alla decisione di molte insegne della gdo di organizzare aperture straordinarie nelle giornate di festa. In Toscana, per esempio, Filcams Cgil-Fisascat Cisl-Uiltucs hanno indetto lo sciopero nell`intera giornata di Pasqua, per il lunedì dell`Angelo, per la festa della Liberazione e per quella dei lavoratori. «Ribadiamo la nostra contrarietà - spiegano i sindacati - alla liberalizzazione degli orari commerciali prevista dall`articolo 31 del decreto legge Salva Italia e chiediamo il rispetto del significato e del valore sociale di queste festività». In sciopero anche i lavoratori del commercio di Modena, pronti a incrociare le braccia pure il 2 giugno. «Non ci sono
ragioni per una liberalizzazione del commercio perché non è assimilabile a un servizio essenziale» spiegano le tre sigle sindacali del territorio, le quali chiedono che «la competenza torni in capo a regione e comuni, sviluppando in ogni territorio i necessari approfondimenti nei tavoli titolati». In Veneto i sindacati lanciano un appello a tutta la comunità «per impedire queste aperture e alzare la voce, affinché prevalgano i valori che fanno di questo paese una comunità con una storia di lotte e conquiste per la libertà, per la democrazia e il rispettò della religiosità». Nel Lazio i sindacati hànno inviato una lettera al presidente della Regione, Renata Polverini e al sindaco Gianni Alemanno per chiedere un intervento contro le preannunciate aperture di alcuni esercizi commerciali che «saranno contrastati, se necessario, con eventuali scioperi». Volantinaggio a Bergamo per chiedere ai cittadini e consumatori di non visitare i centri commerciali nei giorni di festa: «Vampiro dello shopping - c`è scritto sui fogli distribuiti dai
rappresentanti dei lavoratori -, non avrai il mio sangue». Il sindacato conferma contatti avviati per «chiedere con forza che i centri commerciali, per senso di responsabilità sociale e morale, chiudano in queste feste». Anche in Friuli Venezia Giulia Filcams, Fisascat e Uiltucs lanciano un appello ai consumatori, chiedendo che boicottino i negozi durante le festività. «È davvero necessario - si chiedono - andare per negozi il giorno di Pasqua o pasquetta o il Primo maggio?». A Palermo la Filcams ha invitato i commercianti, con una nota, a non penalizzare i lavoratori con le aperture festive, mentre nelle Marche le organizzazioni sindacali stanno lavorano insieme all`Anci per definire un atto di autoregolamentazione che limiti le aperture domenicali ed escluda le festività. A Milano infine il sindacato ha chiesto ufficialmente alle principali insegne della gdo della città di tenere chiusi i negozi a Pasqua, 25 aprile e Primo Maggi o.«In un contesto di deregolamentazione totale - spiegano le tre sigle cittadine - è importante trovare una mediazione socialmente sostenibile».