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STUDI PROFESSIONALI: RINNOVATO IL CONTRATTO PER OLTRE UN MILIONI DI ADDETTI

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27 settembre 2011


Studi professionali: rinnovato il contratto per oltre un milioni di addetti

È giunta a conclusione la lunga trattativa per il rinnovo del contratto nazionale degli studi professionali, iniziata lo scorso autunno.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno siglato oggi, 27 settembre, l’accordo con Confprofessioni per il rinnovo triennale del contratto degli Studi Professionali - decorrenza 1 ottobre 2010 - che riguarda circa un milione di lavoratori subordinati e quattrocentomila tra praticanti e partite Iva.
“Con la firma del contratto nazionale” afferma Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil “si rafforza ed estende il sistema dei diritti in un settore fortemente polverizzato. Un mondo di giovani ragazze e ragazzi che troverà nel nuovo contratto maggiori opportunità di crescita e valorizzazione professionale, nonchè di tutele contrattuali e di rappresentanza sindacale.”
Tra le figure professionali coinvolte oltre ai dipendenti degli studi notarili e di avvocati, anche dipendenti degli studi dentistici, ingegneri, architetti e laboratori di analisi, ed in prospettiva verrà definita la classificazione delle professioni non ordinistiche.
L’aumento salariale previsto per il prossimo triennio è di euro 87,50 al terzo livello.
“La firma del contratto, raggiunta unitariamente” prosegue il segretario della Filcams Cgil “oltre ad essere positiva nei contenuti, rappresenta un segnale importante per consolidare l'inversione di tendenza, dentro un quadro di relazioni sindacali, caratterizzato dalla negativa pratica degli accordi separati.”
Soddisfatto anche Danilo Lelli che ha seguito la trattativa per la Filcams Cgil Nazionale, e già pensa al futuro: “occorre un rilancio sul piano organizzativo, pensando a nuove forme di proselitismo e alla contrattazione di secondo livello ( prevista su base regionale ) con diretto coinvolgimento dei territori.”
L'ipotesi di accordo sarà sottoposta alla consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori, che, come spiega Martini “si svolgerà anche attraverso forme inedite, date le caratteristiche del settore, con uno sforzo organizzativo e di fantasia notevole, per far vivere la democrazia anche là dove potrebbe sembrare impossibile.”