“Destinazione Sud”: partito dalla Sicilia il tour di incontri sul rilancio del turismo
Fino a luglio toccherà le otto regioni del Sud Italia
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Si è tenuto il 20 aprile a Militello in Val di Catania il primo appuntamento di Destinazione Sud, iniziativa promossa da Filcams Cgil nazionale, nell’ambito della campagna Il Nostro Turismo, e realizzata dalle Filcams Cgil regionali di Campania, Abruzzo-Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, per confrontarsi ognuna con le proprie istituzioni locali, le associazioni datoriali e con le lavoratrici e i lavoratori sulle strategie di rilancio del turismo.
Tema della tappa siciliana è stato “Luoghi e Cultura per il Turismo Sostenibile”, introdotto dalla Segretaria generale di Filcams Sicilia, Monja Caiolo, che ha tratteggiato i punti cardine indispensabili per far ripartire il turismo, invitando a ripensare il settore come ad una grande industria, con un piano industriale di medio e lungo periodo che contempli interventi per la destagionalizzazione, la sostenibilità ambientale, sociale ed occupazionale, con le comunità partecipi e non sfruttate e defraudate, per garantire la qualità del lavoro, che sostanzia la qualità del turismo. Lotta al sommerso, quindi, ma anche riqualificazione e professionalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori, affinché digitalizzazione e tecnologia diventino nuove opportunità per intercettare le nuove tendenze della domanda e offrire nuovi prodotti turistici, con standard sempre più qualificati.
“Il Mezzogiorno può essere meta turistica tutto l'anno, - ha affermato Caiolo – attraverso proposte di turismi diversificati, possibili grazie all'immenso patrimonio culturale, architettonico, paesaggistico, al clima favorevole e alla rinomata enogastronomia. Per mettere in sinergia tutte queste potenzialità, però, sono necessarie programmazione e organizzazione, con un percorso condiviso tra istituzioni, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali”.
La proposta di un confronto tra i vari attori del turismo è stata prontamente accolta dal Presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, che, nel sottolineare come la Sicilia sia la meta più gettonata per le vacanze, tanto che il numero delle presenze è in continuo aumento, ha anche precisato di essere “consapevole che è un settore che necessita di maggiore organizzazione e di maggiori interventi, tanto che la Regione Sicilia ha aumentato i fondi a disposizione per il turismo. Infrastrutture, destagionalizzazione e formazione devono essere al centro delle nostre azioni. In questo, - ha proseguito Musumeci - il confronto con le parti sociali è fondamentale e, per tale ragione, mi impegno a convocare tempestivamente un tavolo con le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali”.
Un impegno importante, subito ripreso dal segretario generale Cgil Sicilia Alfio Mannino. “Sono tanti gli attori che parlano di turismo, ma non c’è un luogo dove il turismo viene progettato. – ha affermato Mannino - L’80% dei comuni siciliani sono a vocazione turistica, ma è anche vero che l'80% dei comuni siciliani si stanno svuotando. C'è un grande lavoro da fare per ridurre i divari regionali e anche territoriali.” Mannino ha sottolineato proprio l’importanza del turismo per lo sviluppo economico e sociale della Sicilia, “15milioni di presenze turistiche in un anno, il 75% concentrate solo nei mesi di luglio e agosto, e un immenso patrimonio storico, artistico, culturale e naturale, ci dà la cifra che in questi anni non abbiamo saputo cogliere le grandi opportunità che offre il turismo. – ha continuato Mannino - Il turismo è cambiato nella domanda, che passa soprattutto dal web e non dalle agenzie di viaggi, e deve cambiare anche nell’offerta. La prima opportunità, quindi, è la digitalizzazione, ammodernando il nostro sistema turistico attraverso questo canale.”
Sulle opportunità legate alla digitalizzazione è nata South Working, pensata per permettere ai tanti giovani che hanno dovuto lasciare la propria città di origine per motivi di studio prima e di lavoro poi, di tornare grazie allo smart working, ridisegnando anche un nuovo modello di turismo da lavoro. Coniugare lavoro da remoto e vacanza, infatti, ha portato ad una residenzialità temporanea che rende il turista cittadino, partecipe della comunità che lo ospita. “I protocolli realizzati con i comuni, come quello di Castelbuono nel palermitano, hanno permesso la valorizzazione del territorio, attraverso lo sviluppo delle infrastrutture, la copertura internet con la fibra, la creazione di spazi di coworking in siti culturali poco valorizzati (biblioteche, musei, castelli). – ha spiegato Elena Militello, presidente di South Working - Questo ha permesso di prolungare la permanenza nei luoghi di provenienza, sostituendo il classico fine settimana con periodi di settimane, mesi, anche un anno.” Questa permanenza più lunga ha consentito lo sviluppo dell'economia del territorio, compresa quella turistica. “South Working, attraverso il proprio sito, ha proseguito Militello - permette anche di scegliere attività da svolgere nel tempo libero dalla connessione: camminate per i sentieri di montagna, attività sportive all'aperto, gite al mare. È una nuova residenzialità temporanea che crea il rapporto con la comunità del luogo in cui ci si sposta e che, allo stesso tempo, contrasta lo spopolamento dei borghi”.
Il tema della digitalizzazione è fondamentale anche per Marco Platania, docente di Economia Turistica dell’università di Catania. “Considerato che il turismo si fa su internet, dobbiamo esserci con portali e social capaci di rendere il territorio brand, di renderlo presente sul mercato, per veicolarne l’identità importante e per difendere la destagionalizzazione.” Ha affermato, puntando, però, l’attenzione anche su come nel mercato turistico la concorrenza non è tra prodotti turistici, ma fra destinazioni turistiche. “Occorre essere destinazione turistica, perché la destinazione è una formula organizzativa che riesce a gestire e ad articolare bene l’offerta turistica, presentando il territorio come fosse un prodotto sul mercato internazionale, con un proprio brand, con una propria strategia di comunicazione, con una sua organizzazione. – ha chiarito Platania - Occorre quindi una destinazione che difenda l’identità del territorio, che non venga banalizzata, che non venga persa a causa di quelle forme di ospitalità che svuotano alcuni quartieri. Ma è anche vero – ha precisato – che la qualità di una destinazione turistica dipende molto dalla qualità della vita dei residenti: quindi, dovremmo prima parlare di qualità della nostra vita nel Meridione, a partire dalle infrastrutture.”
Altro tema ricorrente nel confronto, moderato dalla giornalista Katia Scapellato, è stato quella della formazione, necessaria per un turismo di qualità.
“Il turismo, sinora, è cresciuto, ma lo ha fatto come una macchina con il freno a mano tirato: per un vero rilancio, occorrono professionisti del turismo, e questo vale sia per i lavoratori che per gli operatori e gli imprenditori. – ha dichiarato Nicola Farruggio, presidente dell’Ente bilaterale regionale turismo siciliano - La competenza e la professionalità sono fondamentali e l'Ente bilaterale del turismo deve garantirli, attraverso offerte formative permanenti e di standard elevato.” Anche per Farruggio l’impegno del presidente Musumeci per un tavolo di confronto è fondamentale e va realizzato tempestivamente. “Il settore è ancora in stato di emergenza, - ha precisato - per questo serve un tavolo di confronto con le istituzioni e tutti gli attori, perché il turismo non può crescere da solo, ma deve crescere bene con un percorso condiviso”.
Fabrizio Russo, Segretario nazionale di Filcams Cgil, ha concluso il dibattito ricordando come “la filiera del turismo, della ristorazione e della cultura stia vivendo una fase in cui è indispensabile tenere insieme il piano emergenziale, per contrastare gli effetti della crisi, con quello di prospettiva, per la creazione di un nuovo modello di turismo, più sostenibile e responsabile. Ci sono “turismi” e comparti che più di altri stanno versando in situazione di difficoltà e la mancata proroga degli ammortizzatori in deroga e del blocco dei licenziamenti ha messo ancora più a rischio la tenuta occupazionale. La ripresa sarà lenta e graduale e non avverrà prima di qualche anno, da qui l’esigenza di definire un Piano straordinario a sostegno del lavoro nel e per il turismo: è necessario che parti sociali e istituzioni individuino gli strumenti necessari per portare l’industria turistica fuori dal guado salvaguardando occupazione e professionalità indispensabili per il rilancio del settore.”
“Il PNRR rappresenta senz’altro un’opportunità in tal senso”, ha sottolineato Russo, “percorrendo le direttrici strategiche individuate dal Piano, digitalizzazione, transizione ecologica e inclusione sociale e coesione territoriale, ponendo quali priorità il superamento dei divari di genere, generazionale e territoriale e mettendo in correlazione tra loro le componenti “Turismo e Cultura” e “Politiche per il Lavoro” a partire dalle due riforme previste in tema di Politiche attive del lavoro e formazione e Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso.”
“Permane la grave assenza della politica e delle istituzioni a livello nazionale” - ha dichiarato Russo – “non è ammissibile che sindacati, associazioni datoriali ed imprese non siano sostenute nella gestione di una vertenza di tale portata e dai rischi occupazionali così rilevanti; da troppo tempo si è in attesa di una convocazione da parte del Ministro del Turismo che tarda a svolgere un ruolo e ad assumersi responsabilità che in questa fase dovrebbero essere scontate; obiettivo delle nostre iniziative è, tra l’altro, di uscire da un silenzio assordante, dando voce al settore anche attraverso l’impegno di istituzioni locali e regionali, affinché a loro volta si facciano portavoce nel rapporto con il Governo nazionale”.