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Settore Turismo - Osservazioni al Disegno di Legge Gambini

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      Roma, 9 novembre 1999

      Oggetto: nostre osservazioni DDL Gambini




      Le osservazioni che la Filcams ha inviato al sen. Gambini, a commento del disegno di legge che vi è stato distribuito alla riunione del 20 ottobre sull’impostazione del secondo livello di contrattazione del turismo; per chi ne fosse sprovvisto, è rintracciabile presso la federazione nazionale.

      Sul fronte della riforma complessiva della legge-quadro, dai giornali si apprende che in settimana la Commissione Attività Produttive della Camera dovrebbe votare gli emendamenti al testo proposto dalla relatrice Servadio; date le modifiche profonde introdotte comunque dalla Camera fin qui, è sicuro un ulteriore passaggio al Senato, che aveva licenziato un testo molto più barocco e in scarsa sintonia con le modifiche istituzionali già intervenute (ad es. leggi Bassanini, estensione al turismo delle disposizioni della 488/92 sugli incentivi, ecc.): vi terremo informati sugli sviluppi, sperando di riuscire anche a istallare nel sito della Filcams nazionale i testi legislativi nel loro farsi progressivo.

      Sulle stesure contrattuali, gli ulteriori appuntamenti sono ormai per il mese di dicembre, e le difficoltà in sostanza concentrate sul capitolo “conciliazione ed arbitrato”.

                            p/la Segreteria
      Claudio Treves



      In merito al disegno di Legge N. 4183 presentato dai Senatori Gambini, Albertini, De Luca Athos, Polidoro ed altri la FILCAMS CGIL formula le seguenti annotazioni e proposte.


      PREMESSA
      Si conviene con la proposta strategica che sta alla base del disegno di legge: modernizzare le imprese favorendone l’aumento dimensionale e l’elevamento qualitativo; agevolare altresì i processi di emersione in un settore dove è alta la presenza del lavoro irregolare.

      Si conviene anche sulle proposte di norme di buon senso quali ad es. quelle relative all’I.V.A. congressuale e ai canoni televisivi plurimi per gli alberghi; come condivisibile ci pare la volontà di fare del turismo un settore con un proprio diritto di cittadinanza nelle politiche sia comunitarie che nazionali; importante è l’approccio al settore turistico inteso come sistema: territoriale, d’imprese, di filiere.

      DETASSAZIONE UTILI REINVESTITI
      Pur ritenendo interessante la proposta in merito alla detassazione degli utili reinvestiti, evidenziando come, dal punto di osservazione in nostro possesso, siano scarsi gli utili dichiarati dalla gran parte delle imprese del settore, appare urgente adottare gli accorgimenti finalizzati a far emergere il reale reddito di impresa, ivi compreso quello derivante dalla rendita immobiliare.

      REGOLARIZZAZIONE CONTRIBUTIVA
      La prescrizione contributiva è passata da 10 a 5 anni, 20 rate semestrali per la regolarizzazione contributiva pregressa sono in controtendenza.
      La sanatoria per il passato non è in alcun modo collegata a progetti futuri di emersione strutturale delle aziende che beneficerebbero di tale provvedimento; sarebbe almeno auspicabile prevedere: a) un vincolo, per il futuro, di applicazione integrale della contrattazione collettiva; b) di subordinare la sanatoria per il pregresso ed il programma di emersione ad una procedura che coinvolga le parti sociali; e segnatamente le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative.

      RIPOSO SETTIMANALE
      Il legislatore ha recentemente legiferato, in una materia simile, ampliando la possibilità per le imprese del settore turismo di assumere lavoratori extra ( si è passati da uno a tre giorni) mentre era in atto la negoziazione del CCNL che trattava anche tali materie; il provvedimento legislativo ha portato ad irrigidire una forma di flessibilità molto più opportunamente gestibile per via contrattuale.
      Alla luce anche di tale precedente non pare opportuna la configurazione per via legislativa del riposo settimanale ogni sei giorni perché l’argomento è meglio definibile sul piano negoziale (si veda ad es. il CCNL per i lavoratori dipendenti da Istituti di Vigilanza Privata per i quali può essere previsto l’orario settimanale di cinque giorni lavorativi più uno di riposo).

      ALLARGAMENTO DELLA STAGIONE
      Il maggior utilizzo delle strutture è un problema nazionale e tipico di sistemi turistici territoriali posizionati anche nel centro-nord del paese.
      L’incentivo dell’abbattimento del costo del lavoro può essere uno degli strumenti, magari il volano, in grado di spingere anche altri incentivi capaci di modulare ad esempio: la tassa raccolta rifiuti, le tariffe per i consumi energetici; oppure provvedimenti che possano favorire il decongestionamento dell’alta stagione per spalmare le presenze turistiche nei periodi di bassa.
      Il prolungamento dell’attività delle imprese e dei periodi di lavoro dipendente non comporterebbero un semplice minor esborso da parte dell’INPS di indennità di disoccupazione, ma aumenterebbero il reddito sia di impresa che dei lavoratori con conseguenti maggiori entrate per l’erario e per l’INPS.
      Dalla proposta di legge non si ravvisa quale sia il contributo chiesto alle aziende per poter usufruire di tali benefici.
      Perlomeno due sono le condizioni cui subordinare simili incentivi: l’impegno delle imprese a rispettare la contrattazione collettiva stipulata fra le organizzazioni comparativamente più rappresentative e l’impegnino a mantenere la continuità di lavoro (diritto di precedenza per i dipendenti stagionali) almeno per l’intero periodo sovvenzionato.

      CANONI DEMANIALI
      Definire dei canoni demaniali congrui e dare soluzione equa per il passato sono certamente provvedimenti urgenti; pare però problematica una sanatoria come quella proposta quando le entrate dello Stato risultano irrisorie rispetto alla redditività di molte delle imprese che operano su beni del demanio.


      Siamo ovviamente disponibili ad ulteriori approfondimenti, ad esaminare anche aspetti di interesse del settore nonché dei lavoratori addetti ai quali il disegno di legge in argomento non fa riferimento; come gradiremmo l’instaurazione di relazioni costanti e preventive alla presentazione delle proposte di legge.

      Roma, 8.11.1999