13/11/2023 ore: 10:04

Il cambio di appalto per il servizio di rifacimento camere in nove hotel Accor di Roma, Firenze e Genova penalizza i dipendenti

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Un cambio di appalto molto controverso, quello che ha visto coinvolti 225 lavoratrici e lavoratori impiegati nel servizio di pulizia e rifacimento camere in nove alberghi del gruppo Accorhotels di Roma, Genova e Firenze e per il quale Filcams Cgil ha chiesto un incontro urgente con la proprietà alberghiera e le ditte appaltanti, oltre ad aver segnalato le possibili irregolarità alla direzione nazionale dell’Ispettorato del Lavoro.

 

I fatti risalgono alla fine di ottobre, quando si è svolto l’incontro per il cambio appalto con le due società cooperative Quick Service e Arcobaleno, entrambe rappresentate dal Consorzio Ambra, rispettivamente azienda uscente e subentrante nell’appalto in questione.

 

“Nel corso dell’incontro – rileva Elisabetta Tiddia, che per Filcams nazionale segue la vertenza – non sono stati chiariti alcuni aspetti che, a nostro avviso, sollevano non pochi dubbi rispetto alla correttezza e trasparenza della procedura di cambio appalto per il servizio di rifacimento camere che, come ormai troppo spesso accade, è un servizio esternalizzato pur essendo a tutti gli effetti  un’attività essenziale del core business delle strutture ricettive”.

 

A far sorgere dubbi su tale cambio appalto è anche l’avere appreso di recenti criticità relative al versamento dei contributi previdenziali da parte della società uscente Quick Service, per il quale la stessa ha poi dovuto siglare un accordo con l’Agenzia delle entrate che potrebbe aver causato problemi economici alla Società.

 

I 225 addetti coinvolti sono impiegati negli alberghi del gruppo Amapa Accorhotels di Roma (GP Hotel, Ibis, Saint John, Mercure Fiumicino, Movie Movie e Novotel), Genova (Novotel e Mercure) e Firenze (Novotel Sesto Fiorentino). Per loro, a causa del mancato o scorretto versamento degli oneri contributivi da parte della società Quick Service, si dovrà inoltre scongiurare che tale cambio appalto possa mettere a rischio anche gli istituti di fine rapporto dei lavoratori e le eventuali pendenze.

 

Per la Filcams potrebbe non essere una coincidenza che tanto la cooperativa subentrante, quanto quella uscente, facciano parte dello stesso consorzio e che la subentrante sia di recente costituzione.

 

“Non ci si spiega – prosegue Tiddia – come possa una società costituitasi solo lo scorso luglio, quindi senza alcuna esperienza nel settore, aggiudicarsi un appalto di tale complessità e gestire un tale numero di lavoratori”.

 

Ad aggravare la situazione intervengono anche le modalità di riassunzione di lavoratrici e lavoratori: la cooperativa Arcobaleno, tramite le Governanti, ha infatti presentato ai lavoratori una lettera di assunzione come socio, prevedendo il pagamento della quota associativa e la conseguente applicazione di un regolamento aziendale, prevedendo il periodo di prova e, in alcuni casi, l’assunzione a tempo determinato, anziché indeterminato. Tutte condizioni in contrasto con gli affidamenti presi durante l’incontro nazionale nell’ignorare, nei fatti, la richiesta avanzata dal sindacato di applicare il contratto della filiera del Turismo e rifiutando infine di firmare il verbale di mancato accordo redatto al termine dell’incontro del 30 ottobre.

 

Nella lettera inviata ad Accor, società che da il marchio in franchise ad Amapa, proprietaria degli hotel alle imprese uscente e subentrante nell’appalto e alla Direzione nazionale dell’Ispettorato del Lavoro, la Filcams sottolinea “la necessità di un incontro tra tutte le parti interessate – si legge – per la realizzazione urgente di un incontro, utile a comprendere quanto emerso e finalizzato alla salvaguardia occupazionale e reddituale di tutte le lavoratrici e lavoratori impiegati nell’ appalto. Per tale ragione, sin d’ora, si richiamano Accorhotel e il Gruppo Amapa alle proprie responsabilità in qualità di Committenti”.

 

“Oltre al coinvolgimento della proprietà del gruppo Accorhotels e delle imprese in appalto – conclude Tiddia – anche a livello territoriale è importante procedere con le segnalazioni agli organismi competenti, in primis agli Ispettorati Territoriali del Lavoro, di quanto sta accadendo, realizzando iniziative di denuncia e contrasto, chiedendo conto anche alle singole strutture alberghiere interessate dal cambio di appalto”.

 

“Denunciamo da tempo il ricorso ad affidamenti esterni – commenta la segretaria nazionale di Filcams Monja Caiolo – perché avvengono quasi sempre con condizioni, normative ed economiche, peggiorative per i lavoratori e le lavoratrici che con il servizio vengono esternalizzati, passando alle dipendenze di aziende, a volte cooperative fittizie, che applicano contratti, anche pirata, diversi da quello di Settore. Una riduzione inaccettabile del costo del lavoro, operata dalle catene alberghiere, e scaricata, ancora una volta, sui lavoratori, ma anche sul servizio stesso, che molto spesso è inferiore agli standard richiesti dalle strutture ricettive”.

 

“Non a caso, nelle piattaforme presentate a suo tempo per il rinnovo dei contratti nazionali della filiera turistica – prosegue Caiolo – avevamo inserito la necessità di rivedere il sistema delle terziarizzazioni. Ma, com’è noto, le trattative si sono già interrotte su due dei tavoli del Settore e non vanno meglio sugli altri. Il Contratto Ci Spetta, per migliorare le condizioni reddituali, normative e lavorative, per questo è arrivato il tempo di una mobilitazione senza precedenti.”