4/7/2024 ore: 16:43

Conforama Italia ed Emmezeta Moda, in stato di agitazione gli oltre 1.200 dipendenti

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs denunciano i trasferimenti unilaterali, la modifica degli orari di apertura e le chiusure dei punti vendita

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Sono in stato di agitazione gli oltre 1.200 dipendenti di Conforama Italia, la catena di arredamento e mobili per la casa presente nel bel paese con 19 punti vendita e 6 confocity, e della controllata Emmezeta Moda, specializzata nella vendita al dettaglio di abbigliamento, calzature, occhiali, pelletteria e accessori.

Alla base della mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs “la condotta aziendale volta a mettere in discussione la continuità occupazionale di migliaia di lavoratori presenti sul territorio nazionale”, denunciano le tre sigle in una missiva trasmessa alla direzione aziendale.

Durante l'ultimo incontro tenutosi il 1° luglio 2023, stigmatizzano i sindacati, è emerso chiaramente “che il management sta operando scelte unilaterali senza proporre soluzioni durature ai propri collaboratori”.

Nel merito Filcams, Fisascat e Uiltucs puntano il dito contro “i trasferimenti intimati nelle ultime settimane anche a centinaia di km di distanza” e “la modifica degli orari di apertura dei punti vendita”, nonché contro “le chiusure effettuate, nonostante la diffida a procedere” che “non consentono ai lavoratori la prosecuzione dei rapporti di lavoro e né appaiono essere soluzioni atte a ridurre i costi”.

Azioni unilaterali che non solo impediscono la prosecuzione dei rapporti di lavoro, ma sembrano configurarsi come "licenziamenti mascherati", basati su dichiarazioni di intenti non supportate da fatti concreti.

Non solo. Per i sindacati “i clienti continuano a disconoscere il brand” e “non sono state operate scelte volte a formare i collaboratori e a rendere profittevoli le competenze per rispondere ai bisogni della clientela, non è stato reso noto il piano commerciale di consolidamento e sviluppo”.

Grave anche che non sia stato fornito “alcun riscontro in merito alla continuità occupazionale dei dipendenti attualmente interessati dal trattamento di sostegno al reddito”, nonostante le ripetute richieste da parte delle organizzazioni sindacali.

“Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in assenza di un atteggiamento proficuo e collaborativo volto a delineare congiuntamente percorsi costruttivi e partecipativi - conclude la nota sindacale - si vedono costrette a mettere in campo azioni di protesta e scioperi volti a tutelare gli interessi dei dipendenti, evidenziando le problematiche in tutte le sedi che riterranno opportune”.

Gli scioperi saranno indetti e articolati su base territoriale, con formale comunicazione alle società interessate.