Ristorazione commerciale e collettiva
No ad ulteriori riduzioni di salario
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Grave la decisione unilaterale di Fipe
Si è svolto ieri l’incontro richiesto da Fipe, Angem, Legacoop con le Segreterie Generali di Filcams, Fisascat e Uiltucs in merito alla richiesta avanzata dalle Associazioni datoriali di modificare le disposizioni contrattuali in materia di aumenti salariali e calcolo dell’accantonamento annuale per trattamento di fine rapporto. Come noto, il Contratto Nazionale prevede un aumento della paga base nazionale del valore di 15 euro a decorrere da marzo 2021 e di 20 euro a decorrere da dicembre 2021; inoltre, fino al 31 ottobre 2021, l’importo individuale degli scatti di anzianità non è utile ai fini della retribuzione cui riferirsi per determinare l’accantonamento per TFR.
Le motivazioni addotte si fondano sulla situazione emergenziale che non consentirebbe un ulteriore aggravio di costi per le imprese.
Pur essendo inconfutabile lo stato di difficoltà in cui versa il settore della Ristorazione, le Organizzazioni sindacali hanno evidenziato l’impercorribilità di una simile proposta: da un lato, non è possibile immaginare una penalizzazione salariale nei confronti di lavoratrici e lavoratori che hanno patito per oltre un anno il sacrificio derivante dal massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali; dall’altro, proprio la gravità della situazione e l’incertezza sul futuro rischiano di rendere inutile il contenimento salariale, lungi dal poter contenere gli effetti della crisi.
E’ stato inoltre sottolineata la grave scelta di Fipe che, alla vigilia dell’incontro, ha diramato una circolare alle proprie strutture territoriali nelle quali ha comunicato l’invito alla sospensione dell’erogazione dell’aumento di marzo in forza di una presunta trattativa in atto con le Organizzazioni sindacali. Alla contrarietà già espressa dalle Organizzazioni sindacali con la lettera del 17 marzo , si è così aggiunta una violazione delle relazioni sindacali.
Da tale iniziativa ha preso le distanze Legacoop che ha dichiarato di aver indicato alle aziende aderenti di rispettare le previsioni del Contratto Nazionale, pur in attesa del confronto sindacale. Allo stato, non risulta che Angem abbia espresso posizione formale in merito.
Le Organizzazioni sindacali hanno inoltre evidenziato, in considerazione della delicatezza e della gravità della situazione, la necessità di rafforzare il piano relazionale anche nei rapporti con istituzioni e politica, valorizzando il “Patto per l’occupazione” condiviso tra le parti lo scorso 9 marzo, con l’obiettivo di definire misure che agevolino la ripresa del comparto; in tal senso, anche in relazione alla difficoltà della fase, si sono ribaditi valore, centralità e funzione del Contratto Nazionale.
La riunione si è conclusa con la presa d’atto delle reciproche posizioni. Nelle prossime ore le lavoratrici e i lavoratori riceveranno il cedolino paga di marzo: è indispensabile verificare il comportamento che ciascuna azienda assumerà e vi invitiamo ad informarci tempestivamente in merito.
Nel frattempo, ci riserviamo le opportune valutazioni circa le azioni da intraprendere nei confronti delle imprese che risultassero inadempienti.