8/10/2021 ore: 14:10

Internalizzazione Appalti pulizie scuole

1100 lavoratrici e lavoratori restano esclusi

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I sindacati scrivono ai ministeri del lavoro e dell’istruzione per trovare soluzioni e non perdere posti di lavoro.


La procedura di internalizzazione del servizio di pulizie e ausiliariato delle scuole ha immesso in ruolo, come personale ATA, oltre 12mila lavoratori occupati presso imprese titolari degli appalti, ma contemporaneamente ha lasciato senza il proprio posto di lavoro 3mila persone collocate tra diversi territori e regioni. Anche nella seconda fase assunzionale, conclusa il 1° settembre 2021, non ha dato risposta a tutti, anche a causa dei contenuti e i criteri richiesti, a nostro avviso discriminatori, che non hanno permesso neanche a tutti i possessori del requisito di anzianità di fare domanda di partecipazione al bando. 

Le Organizzazioni Sindacali di settore, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti avevano giudicato positivamente un processo di internalizzazione che dava stabilità occupazionale e di reddito, superando le tante difficoltà che negli anni si erano manifestate, ma avevano, da subito, sottolineato come tale processo, per come costruito, avrebbe rischiato di espellere un numero consistente di persone, condizione che si è purtroppo realizzata.
Ad oggi, infatti, la chiusura del processo di internalizzazione ha lasciato senza occupazione e reddito più di 1.100 lavoratrici e lavoratori per i quali è necessario individuare soluzioni. 

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti hanno più volte chiesto un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, Ministero dell’Istruzione, MdLPS, Conferenza delle Regioni, ANCI e Imprese, per proporre soluzioni e condividere percorsi di tutela occupazionale per queste lavoratrici e lavoratori, ad oggi senza un riscontro. 

“Riteniamo non più rinviabile il confronto per risolvere il problema e dare una risposta occupazionale e di reddito strutturale a tutti gli esclusi” hanno affermato i sindacati in una lettera inviata ai ministeri competenti “confronto ancor più urgente in vista dell’imminente esaurirsi della copertura prevista dagli ammortizzatori sociali in deroga COVID-19, in scadenza il 31 ottobre 2021. Oltre questa data le lavoratrici e i lavoratori rischiano concretamente di essere collocati in sospensione e licenziati” 

È indispensabile trovare subito una soluzione concretare e non lasciare senza reddito e senza lavoro più di 1000 persone, determinando così un dramma sociale.