31/3/2023 ore: 8:52

Un contratto per 4mila dipendenti: sottoscritta l’ipotesi di contratto integrativo aziendale Metro Italia

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Un accordo sicuramente migliorativo e che conferma l’importanza della contrattazione collettiva per migliorare le condizioni di vita e lavoro.
Il contratto integrativo Metro Italia siglato da Filcams Cigl e Uiltucs lo scorso 25 marzo segna molti passi avanti rispetto al precedente accordo, ma soprattutto supera il regolamento aziendale che era stato applicato a seguito della disdetta. Relazioni sindacali, Welfare contrattuale, organizzazione del lavoro e premio aziendale, tanti avanzamenti per i 4mila dipendenti in tutta Italia a partire dal 1 maggio 2023.
“Un accordo positivo , soprattutto perché viene fuori dopo la disdetta del precedente contratto integrativo che durava da tre anni” Antonio, delegato del Magazzino Cesano Boscone, commenta così il nuovo accordo che sarà sottoposto all’approvazione dei lavoratori. 
Secondo Antonio, “la Filcams, sindacato con maggior rappresentatività in Metro, e i delegati di tutta Italia, hanno avuto un ruolo da protagonista per questo rinnovo.” 
“Da un sistema di relazioni sindacali compromesso, ripartiamo ridando il giusto valore alle rappresentanze che avranno ora la possibilità di tornare a discutere di organizzazione del lavoro, orario, straordinario ed altro. 
Un cambiamento importante “soprattutto per cercare di capire come intervenire e gestire i contratti di lavoro full e part time, ma soprattutto interrompere quelle dinamiche che portano alla sottoscrizione dei part time involontari, dinamiche da cui eravamo estromessi.”
Per i lavoratori sono nuovamente riconosciute condizioni di maggior favore sia sotto l’aspetto normativo che economico: “viene nuovamente istituito un premio di risultato con dei parametri legati alle vendite sia del proprio negozio che dell’area. È stato definito un importo di 200 euro annui in prestazioni welfare da poter scegliere, in base alle proprie esigenze, tra una griglia di offerte.”
E poi ancora, la possibilità di destinare ferie solidali; usufruire di 10 ore annue al diritto allo studio – in più rispetto a quelle della Contratto Nazionale – e di 6 ore all’anno per le visite mediche e specialistiche; avere 6 sabati liberi all’anno e 12 domeniche per chi ha il contratto con la domenica fissa e l’aumento della maggiorazione festiva che passa dal 30% al 60%.
In aggiunta ai 90 giorni già previsti, sono stati aggiunti altri 90 giorni supplementari per le violenze sessuali e di genere: “speriamo che nessuno ne abbia mai bisogno, ma meglio averli che non averli” ha commentato Antonio.
Dalla prima settimana di aprile inizieranno le assemblee per sottoporre l’accordo all’approvazione delle lavoratrici e dei lavoratori: “Ma dai feedback percepiti, tra i colleghi c’è molta soddisfazione”.