17/7/2006 ore: 18:26

«CARO DIRETTORE, LE CHIEDIAMO: LEI RITIENE CHE I MEZZI D'INFORMAZIONE INFORMINO»?

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17 luglio 2006

«CARO DIRETTORE, LE CHIEDIAMO: LEI RITIENE CHE I MEZZI D'INFORMAZIONE INFORMINO»?
Lettera dei segretari nazionali Filcams, M. Meschieri e C. Romeo, ai maggiori quotidiani


«Signor Direttore,

«Riteniamo che i mezzi d’informazione, siano essi della “carta stampata” che Radio e Tv, non informino in maniera completa i cittadini e le chiediamo un commento rispetto a questa nostra affermazione.

«Tutti i giorni i mezzi d’informazione ci spiegano che i taxisti, ai quali seguiranno gli avvocati, i farmacisti e i notai, sono in lotta poiché non condividono le misure adottate dal ministro Bersani. Noi pensiamo sia giusto che chiunque non condivida un provvedimento o si senta leso in un proprio diritto possa e debba manifestare liberamente il proprio pensiero. Riteniamo altresì che tale pensiero debba essere espresso in modo civile perché “un mio diritto, in questo caso il diritto dei taxisti, non può e non deve ledere il diritto di altre persone”. Ecco perché non condividiamo le forme di lotta da loro adottate bloccando il traffico cittadino. Anche oggi a Roma, piazza Venezia è bloccata e gli autobus non girano o effettuano percorsi lunghissimi e ciò crea disagio alle persone che come noi lavorano e devono spostarsi nella città, così come riteniamo vergognoso che alcuni facinorosi vengano alle mani picchiando e minacciando giornalisti o cittadini.

«Riteniamo però che alcune responsabilità siano anche degli organi d’informazione poiché informano i cittadini solo a fronte di fatti eclatanti. Un esempio: il 15 giugno u.s. 30.000 donne hanno manifestato a Roma in rappresentanza di 450.000 persone occupate nel settore del pulimento. Queste lavoratrici guadagnano in media tra i 400 e gli 800 euro al mese, hanno scioperato e manifestato per chiedere il rinnovo del contratto nazionale – scaduto da 13 mesi – e sostenere le richieste che consistono nell’arginare la precarizzazione del lavoro, nell’applicare la legge 626 sulla sicurezza e un aumento salariale pari a 90 euro lordi mensili. Abbiamo preso parte a questa manifestazione (organizzata nei tempi previsti dalla legge) che si è svolta in modo civile e non ha creato particolari disagi ai cittadini romani.

«La notizia non è stata diffusa né prima, informando i cittadini che era stato deciso uno sciopero nazionale (sono state pubblicate due righe su: Unità, Manifesto, Liberazione e Sole 24 ore), né dopo (escluso il Manifesto) per spiegare le ragioni che hanno indotto le organizzazioni sindacali di categoria Filcams, Fisascat e Uiltucs a dichiarare lo sciopero e ad indire una manifestazione nazionale. TV, Radio nazionali e molti quotidiani, non ne hanno parlato, perché?

«Perché le lavoratrici non hanno occupato stazioni, autostrade, aeroporti?

«Non le sembra che la mancanza di pari dignità nell’informazione se protratta nel tempo costringa anche le persone responsabili/civili ad attuare certe forme di lotta?

«È un futuro che non auspichiamo e per questo vorremmo che i mezzi d’informazioni applicassero le pari opportunità nel diffondere le notizie.


«Nel ringraziarla per l’attenzione, le porgiamo cordiali saluti.

«Marinella Meschieri, Carmelo Romeo
«Segretari Nazionali Filcams-CGIL
«Via Leopoldo Serra n. 31 – 00153 Roma
«Tel. 065885102»