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ACCORDO TRA COIN E SINDACATI PER L’INTEGRAZIONE DEI LAVORATORI UPIM NELL’AZIENDA

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31 gennaio 2010



Accordo tra Coin e sindacati per l’integrazione dei lavoratori Upim nell’Azienda


Dopo due giorni di trattativa serrata è stato firmato nella tarda serata di ieri l’accordo tra sindacati e Coin per pianificare l’integrazione dei lavoratori Upim nell’Azienda.
L’operazione di acquisto che farà diventare la Coin il più grande gruppo del settore, con oltre 9mila lavoratori, prevede, per il piano di ristrutturazione, un investimento di circa 70milioni nei prossimi due anni.
Circa 2200 lavoratori, prima in forza all’Upim, passeranno quindi sotto la direzione della Coin.
L’impegno della Coin di mantenere tutto il perimetro aziendale acquisito a garanzia dei livelli occupazionali, senza aprire nessuna procedura di mobilità, è stato mantenuto, se pur proponendo soluzioni atte a ridurre il costo del lavoro.
Il modello organizzativo del lavoro di Coin, anche se non condiviso dai sindacati, dovrà trovare un armonizzazione con le condizioni attualmente presenti nei punti vendita. Anche questo tema è di estrema delicatezza poiché impatta sulle lavoratrici e i lavoratori e la loro organizzazione tra tempi di vita e di lavoro; per questo il processo di armonizzazione sarà oggetto di confronto sindacale nei singoli territori e punti vendita.
Verrà sostanzialmente mantenuto il contratto integrativo aziendale Upim, anche se alcune richieste aziendali sono state fonte di discussione con i sindacati. La Coin infatti avrebbe voluto eliminare alcuni incentivi economici previsti nel contratto integrativo Upim: integrazione economica per lavoro domenicale; eliminazione del premio fisso aziendale, del riconoscimento economico per la clausola “flessibile ed elastica” dei part time prevista per la disponibilità da parte dei lavoratori a modificare il loro turno di lavoro se richiesto dall’azienda.
La trattativa, però, ha dato buoni frutti e l’azienda ha accettato di modificare, almeno in parte le proprie richieste (definizione del lavoro domenicale a livello territoriale; garanzia del premio fisso aziendale per i vecchi assunti, per i nuovi assunti maturazione a partire dal gennaio 2010; rinuncia della clausola “flessibile ed elastica” dei part time).
Più complicata la situazione per la sede amministrativa Upim di Milano che entro il primo semestre del 2010 verrà chiusa.
“Grande attenzione è stata posta per i lavoratori della sede di Milano ” afferma Maria Grazia Gabrielli della Filcams Cgil “ avranno la possibilità di trasferirsi presso la sede amministrativa di Coin a Mestre, oppure essere ricollocati nella rete dei punti vendita lombardi tenendo conto delle diverse professionalità. Una terza possibilità è quella di ricorrere agli ammortizzatori sociali finalizzati alla ricollocazione lavorativa”. Anche qui, la definizione dei percorsi sarà oggetto di confronto con le strutture sindacali di Milano.
“La più grande scommessa” spiega Maria Grazia Gabrielli “era quella di mantenere tutta la rete dei punti vendita, nella salvaguardia dei posti di lavoro oggi e in prospettiva, cercando di realizzare un piano di ristrutturazione che non compromettesse il salario integrativo.”
“Dobbiamo dare atto all’azienda di aver affrontato il problema, con un approccio positivo ”.