2/12/2021 ore: 13:28

Adidas, aperta la terza procedura di licenziamento collettivo in tre anni

Si prevede un esubero di 31 lavoratori, 21 a Monza e 10 nella sede di Roma. Salgono a 95 i tagli complessivi

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La terza riorganizzazione aziendale in tre anni. Con la nuova procedura di licenziamento avviata da Adidas Italia lo scorso 22 Novembre, che prevede un esubero di 31 Lavoratori di cui 21 collocati a Monza e 10 nella sede di Roma, si arriva al taglio di 95 lavoratori dalla fine del 2018.
Nell’incontro svolto con le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil l’azienda ha illustrato i contenuti della procedura, gli impatti previsti in termini di posizioni in esubero e le decisioni strategiche europee previste nel piano di riorganizzazione “Own the game”.

“La riduzione del numero degli addetti che da oltre 300 è oggi di 226 lavoratori nella sede di Adidas Italia a Monza, il trasferimento e la delocalizzazione di competenze e funzioni strategiche verso gli altri paesi europei operata in questi anni verso Portogallo e Olanda e la soppressione di figure manageriali di alto profilo (quali amministratore delegato, direttore finanziario etc) portano Adidas Italia in una condizione di estrema precarietà e debolezza, in una condizione di ristrutturazione permanente che pone incertezze pesanti sulle prospettive di questa azienda in Italia e che preoccupano fortemente i lavoratori.” È quanto affermato in una nota dai sindacati che valutano negativamente la scelta aziendale di avviare un licenziamento collettivo, pur consentito dalla legge, in una condizione di emergenza sanitaria e sociale e che determinerà maggiori difficoltà in termini di ricollocazione delle persone.

“Come noto” proseguono i sindacati “per raggiungere un accordo sindacale l’unico criterio che potremo condividere sarà quello della non opposizione (volontarietà) prevedendo un’incentivazione economica a partire da quanto sottoscritto nei precedenti accordi da adeguare al contesto maggiormente critico per le questioni sanitarie e sociali”.

Tra i punti posti al confronto dai sindacati: la necessità di ampliare la possibilità di uscita su base volontaria ad una platea più ampia rispetto al perimetro degli esuberi, per consentire una maggior tutela occupazionale attraverso la mobilità interna; la necessità di incentivare la scelta del part time quale leva di tutela dei posti di lavoro e una particolare attenzione a tutte le soluzioni di mobilità interna anche in altri punti vendita in Italia e all’estero tramite la condivisione delle posizioni aperte. I prossimi incontri sono previsti per il 9 Dicembre e il 15 Dicembre.