6/9/2010 ore: 14:58

APERTURE DOMENICALI, LA FILCAMS CGIL MARCHE CERCA UN ACCORDO CON LA REGIONE

Contenuti associati

6 settembre 2010


Aperture domenicali, la Filcams Cgil Marche cerca un accordo con la Regione

Le aperture domenicali; quante, quali e in che modo devono e possono essere stabilite.
È una delle discussioni aperte, che quasi tutte le strutture territoriali della Filcams Cgil stanno cercando di affrontare insieme alle amministrazioni locali.

Nelle Marche il dibattito si è aperto già da un po’ e il confronto tra le organizzazioni sindacali e le amministrazioni locali ha portato alla modifica della Legge Regionale, anche se con un po’ di difficoltà.

“La vecchia legge prevedeva, in tema di aperture domenicali, 24+4 domeniche ” spiega Claudio Di Pietro segretario regionale della Filcams Cgil Marche “una normativa che è stata modificata su nostra richiesta, con l’approvazione del Testo Unico sul Commercio del Novembre 2009. Si è passati dalle 24+4 alle 23+3 domeniche in deroga, aggiungendo il 26 dicembre come festività in cui non era possibile derogare. Le 3 domeniche del nuovo testo si potevano stabilire previo accordo con i sindacati e le Associazioni di categoria.”
Una vittoria importante, soprattutto perchè per la definizione dell’apertura delle 3 domeniche aggiuntive era indispensabile ottenere il consenso delle organizzazioni sindacali.

Purtroppo però dopo soli due mesi dall’approvazione, il Consiglio Regionale ha introdotto due emendamenti che hanno stravolto la legge, autorizzando deroghe per gli outlet e per i Comuni turistici: “i quali hanno deliberato” commenta il segretario “aperture per quasi tutto l'anno, includendo anche il 25 aprile e 1 Maggio”.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto di modificare la legge, la discussione e il confronto sono proseguiti fino alla definizione di un verbale di accordo e un articolato di legge da fare approvare alla Giunta Regionale e poi al Consiglio.
“La discussione è ancora aperta” conclude Di Pietro “ma l’intenzione dell’Assessorato al Commercio è di inserirla nella Legge di assestamento del Bilancio che va in approvazione fra poco tempo.”