30/12/2015 ore: 12:43

Appalti, le difficoltà dei lavoratori a fine dell’anno

Milano, dopo 14 anni di gestione da parte di Pellegrini, l’appalto della ristorazione è stato vinto dalla Dussmann Service, multinazionale Tedesca del settore, che dal 1 di gennaio 2016 dovrà garantire i pasti al personale e ai degenti dei 6 ospedali del Circolo Ospedaliero di Melegnano. Contrariamente a quanto indicato nel Contratto Nazionale del Turismo (che partecipando alla gara di appalto Dussmann si era impegnata a rispettare) l’azienda pretende di assumere solo i lavoratori che accetteranno di ridurre il proprio orario di lavoro del 20%.

Questo significa una riduzione del salario delle 67 lavoratrici, ma anche una riduzione delle prestazioni fornite ai degenti ed al personale dell’ospedale. “Gli addetti impiegati sono in maggioranza donne, sempre più spesso unico sostegno della famiglia, con orari part time(18/24 ore settimana) i cui stipendi rasentano la soglia possibile per la sopravvivenza” afferma con preoccupazione la Filcams Cgil Milano. “Da 15/20 anni queste lavoratrici operano sull'appalto con dedizione e passione preparando i pasti e diete ai degenti e al personale sanitario che lavora negli ospedali.” Non contenta di ridurre i loro orari di lavoro la Dussmann vuole abbassare il livello contrattuale di alcune lavoratrici. Dussmann, che si vanta di essere certificata SA 8000, ovvero di rispettare gli standard previsti dalla responsabilità sociale d’impresa , mette i 67 dipendenti di fronte ad un ricatto: o accettate di ridurvi lo stipendio del 20%  oppure dal 1 gennaio siete disoccupati.

Le organizzazioni sindacali, in presidio insieme alle lavoratrici, chiedono a Dussmann, come sempre fatto nei cambi appalti, di assorbire tutto il personale previsto con le stesse ore e lo stesso inquadramento e valutare in seguito eventuali interventi di riorganizzazione del servizio; e nel contempo alla Direzione Sanitaria dell’Ente Ospedaliero (in quanto committente), di intervenire affinché venga garantito il rispetto del contratto nazionale.

Difficoltà anche in Puglia dove la Regione ignora la clausola sociale che tutela i lavoratori in caso di cambio di appalto ed ora il personale addetto alle pulizie degli uffici regionali, in forza al consorzio apulo-campano «Multiservizi», rischia nuova precarietà. A lanciare l`allarme è la Filcams Cgil, che dichiara che tutto l`appalto coinvolge 110 lavoratori in Puglia. "Ci sorprende che sia proprio l’ente Regione, dotato negli anni di una strumentazione all’avanguardia nel contrasto alle illegalità nel mercato del lavoro e di criteri di equità e trasparenza negli appalti pubblici a garanzia dei lavoratori, a ricorrere a un capitolato per le pulizie degli uffici regionali che di tutto questo non tiene conto” ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil Puglia, Gianni Forte. “Si precarizza ancor più il lavoro di chi era impiegato per poche ore, senza la garanzia di un servizio di qualità. Chiediamo al presidente Emiliano di rivedere le decisioni che la Regione Puglia sta assumendo in queste ore, che suonano come un’offesa a quanto fino ad ora è stato proclamato. È da qui che inizia la lotta alla povertà".