9/3/2019 ore: 19:51

Appalti scuole lotto 5 (Frosinone e Latina): nessuna pace per le lavoratrici e i lavoratori

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Nonostante le indagine degli Ispettorati del Lavoro hanno accertato che Ma. Ca., oltre alle retribuzioni, non ha pagato i contributi previdenziali per i lavoratori degli appalti scuole. La scorsa settimana il Ministero dell’Istruzione ha definitivamente aggiudicato la gara-ponte per l’appalto di servizi di pulizia e servizi di ausiliariato per il lotto 5 (Istituti Scolastici di Frosinone e Latina), permettendo alle circa 800 lavoratrici e lavoratori di mettere fine ad un lungo calvario fatto di soprusi da parte delle società della RTI Ma. Ca.-Servizi Generali-Smeraldo che da luglio 2017 non pagano o pagano parzialmente le retribuzioni nonostante la prestazione lavorativa quotidiana. L’aggiudicazione della gara-ponte tra l’altro ha visto un allungamento dei tempi a fronte dei continui ricorsi alla magistratura amministrativa da parte delle società Ma. Ca. e Servizi Generali, facendo in modo di continuare ad operare sull’appalto pur non retribuendo le lavoratrici e i lavoratori. Ad avvenuta aggiudicazione gli addetti del lotto 5 avevano gridato alla vittoria consapevoli del fatto che, per effetto della clausola sociale contrattuale, vi è il passaggio alle nuove aziende aggiudicatarie e quindi un ritorno alla regolarità nella gestione del rapporto di lavoro. Tale convinzione è stata resa ancora più fondata a fronte degli accertamenti svolti dagli Ispettorati del Lavoro di Frosinone e Latina che hanno riscontrato e contestato alle società – intorno alla metà di febbraio scorso – oltre al mancato pagamento degli stipendi, l’evasione contributiva ed addirittura il ricorso a manodopera in nero. Le lavoratrici, consapevoli che l’evasione contributiva e l’utilizzo di lavoratori in nero è ragione certa di immediata estromissione da un appalto pubblico e di esclusione da qualsiasi gara, hanno ritenuto ormai superati tutti gli ostacoli rispetto al proseguo del cambio di appalto in tempi contingentati, vista la gravità dei fatti appurati dagli organismi preposti, e stante l’attivazione della procedura d’urgenza determinata da Miur nella definizione del nuovo contratto di appalto. Ma purtroppo le maestranze sono ripiombate nella più profonda preoccupazione dopo aver appreso che Ma. Ca., venerdì 8 marzo, ha depositato un nuovo ricorso al Tar sezione distaccata di Latina che a torto o a ragione rischia di allungare ancora i tempi del passaggio di appalto, costringendole a continuare a lavorare per le aziende della RTI senza vedersi pagare la retribuzione e addirittura i contributi. “Le lavoratrici e i lavoratori di Frosinone e Latina non trovano pace e sono stanchi di essere vittime di accrocchi burocratici e legali che permettono a società che non pagano stipendi e contributi di poter continuare a gestire appalti pubblici” dichiara Filcams Cgil Nazionale unitamente alle strutture regionale e territoriale “ed iniziano a chiedersi quando la legge verrà correttamente applicata per far valere i loro diritti di fronte a tali gravi fatti, che non ledono solo loro ma anche tutto il sistema degli appalti pubblici, delle scuole nello specifico e delle imprese che operano correttamente”. Filcams Cgil conferma fin da ora che qualora non intervenisse il cambio di appalto, visto il mancato pagamento delle retribuzioni, aggravato dal mancato versamento dei contributi previdenziali da parte delle società Ma. Ca. Srl e Servizi Generali Srl, così come accertato dagli organi ispettivi del Ministero del Lavoro, riprenderanno tutte le iniziative sindacali tra cui lo sciopero ad oltranza.