19/10/2015 ore: 19:38

Bari, assalto a portavalori, guardie giurate sempre più a rischio

Per l’ennesima volta ci ritroviamo a commentare episodi di criminalità organizzata che coinvolgono le Guardie Giurate e gli Istituti di Vigilanza. L’ultimo in ordine temporale è accaduto la mattina del 19 ottobre, quando un tentativo di rapina è stato compiuto ai danni di un portavalori della Ivri, alla zona industriale di Bari. I malfattori, per sfuggire alla cattura, hanno incendiato due mezzi, mandando in tilt il traffico. “Una guerra impari per le guardie giurate che rappresentiamo, sempre più spesso sotto attacco” ha dichiarato Miccoli della Filcams-Cgil Bari.” Già in programma per il 20 ottobre, spiega Miccoli “le assemblee dei lavoratori  all’Ivri per discutere delle criticità del  settore, della disdetta del Contratto Integrativo Provinciale di Bari, e dello Sciopero del 2 Novembre di tutto il settore della Vigilanza Privata, un settore con mille difficoltà dove operano aziende che non sono in regola con i dipendenti, con gli stipendi, con gli orari spesso massacranti, anche di 15 ore al giorno.” “Un settore sempre più allo sbando” ha dichiarato Barbara Neglia - Segretario Generale Filcams Cgil Bari, “con appalti aggiudicati con offerte al massimo ribasso i cui effetti sono il risparmio da parte dei committenti e il mancato rispetto dei salari, degli orari, delle norme contrattuali, dei costi di previdenza e sicurezza, da parte degli istituti aggiudicatari degli appalti. Con pesanti conseguenze per i lavoratori. Ed è chiaro che in un contesto del genere la criminalità organizzata può approfittarne.” “È necessario” ribadisce il Segretario Generale Cgil Bari Pino Gesmundo, “affrontare il tema della sicurezza in maniera rapida e in sinergia con le istituzioni. Siamo in attesa di essere convocati dal Prefetto di Bari per un tavolo che abbiamo richiesto con urgenza a seguito degli ultimi purtroppo anche tragici episodi accaduti in tema di sicurezza sui posti di lavoro. Quello che è successo ci lascia indignati, soprattutto perché più volte abbiamo denunciato i rischi e le condizioni di lavoro pericolose di questo settore.”