20/10/2022 ore: 22:31

Carrefour, continua l'opera di dismissione nel Lazio

L'azienda promette ricollocazioni che appaiono incerte e precarie

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Una telefonata e il lavoro non c'è più. È successo ai 70 lavoratori dell'ipermercato Carrefour che si trova all'interno del centro commerciale La Romanina. 

Il supermercato chiuderà a breve, entro il mese di novembre, e l'azienda sostiene che lavoratrici e lavoratori saranno ricollocati, tra ipermercati - gli altri due che si trovano a Roma - e market.

Una prospettiva rassicurante, che tuttavia stride con la politica di dismissione che Carrefour sta portando avanti da un paio di anni nel territorio. 

"Stanno cedendo i supermercati a singoli imprenditori - spiega Anna De Marco, Filcams Cgil Roma Lazio - utilizzando spesso la formula del direttore che diventa imprenditore, con possibili ricadute negative in termini di diritti e tutele dei lavoratori, perché sempre più spesso questi passaggi vengono effettuati dismettendo i reparti con servizio al pubblico, come pescheria e carne, in modo che chi acquisisce possa esternalizzarli a cooperative, con conseguente perdita dei diritti consolidati fino a quel momento".


Il sindacato chiede dati e trasparenza. “Il nostro obiettivo è la ricollocazione stabile di tutte le lavoratrici e i lavoratori all’interno della rete e non un’operazione di facciata di breve respiro - dice De Marco - in particolare nei market il margine di ricollocazione ci sarebbe, ma è in aperto contrasto con la logica delle dismissioni, perché chi subentra vuole i negozi spogli. Il nostro timore è che queste ricollocazioni vengano dichiarate per tenere le acque calme, ma che tra un anno, o al più tardi un anno e mezzo, ce le ritroveremo tutte sul tavolo".

Anche l'intenzione dell'azienda di ricollocare lavoratrici e lavoratori in base alle zone di residenza appare una mossa pacificante ma poco realista, perché quello in atto sembra a tutti gli effetti un progetto di abbandono del territorio: solo nell'ultimo anno si contano ben 15 cessioni e il rischio è che il personale ricollocato torni ad essere molto presto un esubero. 


Nella vicenda della Romanina ci sono anche altri punti oscuri a partire dal destino dei locali commercial, "fattore non irrilevante se dovesse determinarsi il subentro di un altro operatore del settore, a cui, se noto, si potrebbe chiedere di dare continuità occupazionale".

L'incontro con l'azienda del 19 ottobre non ha chiarito i dubbi e non ha prodotto alcun esito significativo. "Chiediamo che il tavolo diventi nazionale - conclude la funzionaria Filcams - per avere più garanzie e per ottenere i dati relativi a tutti gli iper e i market del territorio, sia per ricercare spazi per le necessarie ricollocazioni, sia per avere certezza su quali punti vendita siano in cessione e quali no". 

Il prossimo incontro si terrà entro la fine del mese di ottobre.