14/1/2022 ore: 11:15

Carrefour sta cambiando direzione: siglata intesa innovativa tra azienda e sindacati del terziario

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Innovativo, all’avanguardia, storico. Dopo diversi mesi di confronto, l’azienda della grande distribuzione Carrefour e i sindacati di settore Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs sono arrivati alla firma di un’intesa sul piano di incentivazione all’esodo e sulla tutela delle condizioni di lavoratori in franchising

Due sono gli accordi siglati: il primo per gestire gli esuberi, che saranno unicamente con il criterio della non opposizione, a fronte di un incentivo all’esodo, il secondo, in difesa dei lavoratori dei punti vendita in franchising per combattere il dumping contrattuale e i contratti pirata. 
Soddisfazione per gli accordi siglati nelle parole di Anna De Marco della Filcams Cgil Roma Lazio anche perché la situazione rappresentava una grossa difficoltà: “L’accordo sul franchising fissa delle regole generali che gli imprenditori, che gestiranno i punti vendita a marchio Carrefour, dovranno rispettare. L’accordo sulla mobilità non solo riduce i numeri degli esuberi, ma rende le uscite volontarie. Inoltre, consente ai sindacati di entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro per gestire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e soprattutto i carichi di lavoro, oggi abbastanza pesanti. Ora vedremo l’applicazione sul territorio.”
Sono 719 FTE (Full time equivalent) gli esuberi fissati nell’accordo, 50 in meno rispetto a quelli inizialmente dichiarati dall’impresa, che per effetto dell’alta presenza di part time nell’impresa, potrebbero corrispondere a circa 1000 persone in uscita, ma aderiranno all’incentivo solo su base volontaria.
“Nel mio punto vendita non sono stati dichiarati di esuberi” racconta Claudio delegato Carrefour di Milano, “ma so già che qualcuno vorrà aderire alla proposta, soprattutto quelli a cui mancano pochi anni alla pensione”. La maggior parte dei lavoratori con i quali si è confrontato, sono interessati alla procedura di mobilità con l’incentivo all’esodo: “ma secondo me è il protocollo per il franchising il vero cambiamento, perché aumenta le tutele per i lavoratori che restano, per difenderli dai rischi di gestione di proprietari diversi. Ora” prosegue Claudio, “vedremo se questo modello di distribuzione, con la maggior parte di punti vendita in gestione indiretta, potrà tenere botta sul mercato.”
Sono 106 infatti i negozi della rete che saranno ceduti ad altri operatori commerciali nel 2022 e in vista di questa operazione,  per la prima volta nel settore è stato siglato un accordo per fare in modo che Carrefour si impegni a vincolare nei contratti stipulati con i franchisee l’applicazione dei Contratti Nazionali sottoscritti da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, il rispetto delle normative su salute e sicurezza e a prendere i provvedimenti necessari per evitare qualsiasi forma di corruzione. Sarà inoltre garantita anche la contrattazione integrativa aziendale, almeno fino alla sua naturale scadenza, evitando i tentativi di deroga spesso richiesti dagli imprenditori subentranti, saranno inoltre riconosciute in continuità la rappresentanza e le agibilità sindacali. 
“L’accordo sul franchising in un gruppo così importante può essere una pietra miliare” commenta Umberto Radin della Filcams Cgil di Torino, “dare regole in un mondo dove le regole non ci sono è fondamentale per la grande distribuzione del futuro. Più tutele e diritti per le lavoratrici e i lavoratori indiretti, mantenendo le garanzie precedenti. Per la mobilità, accordarsi per uscite volontarie, vuol dire eliminare forzature e obblighi, si potrà poi discutere i numeri a livello territoriali nei vari punti vendite ed affrontare il tema dell’organizzazione del lavoro.”
“È sicuramente un accordo storico e unico nel suo genere perché potrebbe fare da apripista anche in altre aziende” Fabio Piccini, funzionario della Filcams Cgil di Genova, non nasconde l’entusiasmo per la sigla dell’intesa, in particolare proprio per il protocollo sul franchising: “il riconoscimento del contratto nazionale e del contratto integrativo aziendale anche nei punti vendita a gestione indiretta è un passo importante che apre un mondo diverso. Ora andrà vissuto e applicato.”
L’andamento della rete franchising sarà monitorato, anche per verificare l’impegno dell’azienda a non prevedere ulteriori affidamenti di attività a terzi, una tutela importante contro il dumping contrattuale per combattere il lavoro povero incentivato dai contratti pirata.
Nel frattempo, in Campania si è avviato il primo tavolo per la cessione dei 18 punti vendita al Master Franchisee Apulia e non sono mancate le prime criticità nel confronto, a dimostrazione che il protocollo chiede un cambio di passo agli imprenditori che intendono lavorare sotto il marchio Carrefour. 
“L’accordo è di per se una sperimentazione, è la prima volta che si riesce a ottenere una regolamentazione del lavoro nel franchising con una così forte responsabilizzazione dell’impresa proprietaria del marchio, un accordo simile ma meno strutturato si era fatto solo con Coop Alleanza 3.0 ed era mancato ad esempio nelle vertenza Auchan Conad anche se in quel caso non si può parlare di franchising” afferma Alessio Di Labio della Segreteria Nazionale Filcams. “Allo stesso tempo quanto condiviso sull’accordo ai sensi della 223, sia per l’esclusione di processi di terziarizzazione che nell’aver consegnato un ruolo ai territori e ai delegati di governo dell’organizzazione del lavoro, rappresenta la sfida per monitorare l’andamento dell’impresa” non bisogna infatti dimenticare che le intese raggiunte hanno all’origine un piano di riorganizzazione presentato dall’impresa che ormai da anni chiude bilanci fortemente negativi.