17/12/2021 ore: 13:52

Cineca, la solidarietà al centro dell'azione contrattuale

I dipendenti dell’ente hanno rinunciato a una parte del loro premio perché potessero averlo anche i colleghi della sede di Chieti, che ne erano esclusi

Contenuti associati

Un consorzio interuniversitario, il maggior centro di calcolo in Italia, di cui fanno parte due ministeri, una settantina di università, enti di ricerca, aziende ospedaliere e altre istituzioni pubbliche, è questo il profilo pregiato di Cineca. Eppure è stato il recente contratto integrativo siglato a ricomporre il disordine contrattuale che regnava nel gruppo: integrativi diversi tra le diverse sedi, uno per Milano e un altro per Roma e Bologna, fasce di lavoratori che ne erano del tutto sprovvisti e poi l’anomalia di Chieti, la nuova sede, acquisita da un anno e mezzo e di recente sindacalizzazione. Lì i lavoratori erano esclusi dalla contrattazione.

“Il nostro obiettivo è stato ricomporre tutti questi pezzi – spiega Federico Antonelli, Filcams Cgil nazionale – e arrivare a un unico contratto integrativo nazionale, con un accordo specifico per Chieti, che ha intrapreso ora il suo percorso contrattuale mutuando alcune parti dell’integrativo aziendale”. 

E questo è stato possibile grazie a un lavoro solidaristico che ha coinvolto tutti i dipendenti. “Per chiudere il contratto abbiamo discusso anche di una tantum – spiega Antonelli – perché c’era stato un anno di buco del premio di risultato e quando si è parlato della possibilità di incrementare l’importo la delegazione ha posto come prioritario l’obiettivo di condividere il beneficio dell’erogazione tra tutti i lavoratori, compresi i colleghi di Chieti, estendendo così l’una tantum anche a loro che ne erano potenzialmente esclusi. Questo anche a costo di ridurre leggermente anche l’importo che individualmente si sarebbe potuto ottenere”.

“I lavoratori di Chieti praticamente erano inesistenti – racconta Daniela Primiterra, segretaria della Filcams provinciale – per Cineca era un esperimento lavorare all’interno di un’università e di un ospedale piuttosto che nelle proprie sedi, come avviene nelle altre città dove sono presenti. E non sapendo come poteva andare preferivano non riconoscere niente a questi 154 lavoratori, che hanno il contratto del commercio e lavorano a fianco dei dipendenti pubblici dell’università e dell’ospedale, facendo il loro stesso lavoro: aiutano i docenti, che in parte sono anche medici della struttura ospedaliera, curano i progetti, organizzano la giornata”.

Fino al penultimo incontro sembrava che per Chieti le cose dovessero rimanere esattamente com’erano e “invece all’ultimo incontro abbiamo ottenuto un buon accordo per lo smart working, un accordo per la flessibilità in entrata e in uscita per part-time e full time per andare incontro alle esigenze delle lavoratrici – spiega Primiterra – e poi il premio aziendale, ed è stato merito dell’unione di tutti i territori, che hanno rinunciato a una parte del loro premio per farlo avere anche ai colleghi di Chieti. Hanno insistito, e Cineca ha ceduto”.