23/12/2022 ore: 13:14

Commercio: un nuovo modello di consumo sostenibile è possibile

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Sono passati dieci anni da quando, tramite il decreto Monti, si è dato il via alla totale liberalizzazione degli orari e delle aperture nel commercio. 
La normativa, che aveva l’obiettivo di incrementare i consumi, non ha ottenuto i risultati sperati, ma solo peggiorato la condizioni di chi lavora nel settore, in particolar modo durante le festività civili e religiose, con forti conseguenze sulla conciliazione di tempi di vita e lavoro. 
Neanche lo stop forzato legato all’emergenza sanitaria e alla chiusura di negozi e centri commerciali per evitare la diffusione del virus, ha scalfito il trend del ‘sempre aperto’, tutt’ora sostenuto dalle grandi catene commerciali.
Un nuovo modello di consumo sostenibile che rispetti i diritti dei lavoratori e i loro bisogni, ma anche l’ambiente e il territorio, è la battaglia per la quale continua la mobilitazione della Filcams Cgil, che a livello territoriale, ha proclamato lo sciopero del settore e l’astensione dal lavoro, in concomitanza con le festività natalizie. 
Lavorare nelle festività civili e religiose individuate dal Contratto nazionale non è un obbligo, ma spesso condizioni di pressione e esigenze economiche, costringono il lavoratore ad accettare turnazioni e orari scomodi.
La Festa non si vende, è la campagna che la Filcams vuole continuare a sostenere per arrivare ad una regolamentazione delle aperture, che rispetti le esigenze dei lavoratori e delle parti datoriali. 
Sono passati dieci anni, ma continueremo a batterci per le lavoratrici e i lavoratori del commercio, perché un’alternativa è possibile.