16/12/2022 ore: 15:27

Conclusa la settimana di scioperi e manifestazioni per una manovra più giusta

Ma se non ci saranno risultati la mobilitazione andrà avanti

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Si è conclusa oggi a Roma la settimana di mobilitazione promossa da Cgil e Uil per chiedere al Governo una Legge di Bilancio più giusta, che non lasci indietro le fasce più disagiate della popolazione e non dimentichi il mondo del lavoro.

La pioggia battente non ha frenato la partecipazione a questo ultimo appuntamento della sei giorni di scioperi e manifestazioni, organizzati a livello regionale in tutta Italia.

“La nostra battaglia è per un Paese nuovo, un Paese diverso, fondato sulla giustizia sociale e sulla possibilità per le persone che lavorano di realizzarsi in ciò che fanno” ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal palco di piazza Madonna di Loreto, chiudendo la manifestazione romana.

"Abbiamo bisogno di contrastare la precarietà non di aumentarla con i voucher, abbiamo bisogno di supportare le persone a partire dalle condizioni del proprio reddito, in primo luogo chi vive con bassi salari, ma invece di sostenere i salari si investe sui fringe benefit, una misura inefficace oltre che non inclusiva e universale" ha detto Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale Filcams Cgil, presente alla manifestazione con una folta delegazione della categoria.

"Il governo sta sbagliando le priorità. Se parlassero con il sindacato, a partire dalle lavoratrici e lavoratori del turismo, servizi e terziario - ha concluso Gabrielli - saprebbe che le priorità sono aumentare il netto in busta paga, contrastare la precarietà eliminando i voucher e altre forme contrattuali precarie, giustizia ed equità fiscale".

Le proposte avanzate da Cgil e Uil toccano i punti nodali della manovra. I sindacati chiedono in primo luogo di aumentare i salari, di eliminare le forme di lavoro precario, chiedono un regime fiscale che rispetti il principio della progressività, una rivalutazione delle pensioni, la cancellazione della legge Fornero, l’uscita flessibile dal lavoro a partire dai 62 anni, il riconoscimento della diversa gravosità dei lavori, la pensione di garanzia per i giovani e per chi ha carriere discontinue e povere, il riconoscimento del lavoro di cura, delle differenze di genere e lo stanziamento di risorse significative per diritto all'istruzione e sanità.

Riforme vere, quindi, basate sui principi della solidarietà e della giustizia sociale, che dalla attuale manovra paiono tragicamente lontani.

La settimana di scioperi ha registrato un'alta partecipazione: il percorso di mobilitazione non finirà qui. "Non ci fermeremo" ha annunciato Landini concludendo la manifestazione di oggi, non prima di ottenere dei risultati e vedere la manovra cambiata.