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COOPERAZIONE: CONTRATTO CONDIZIONATO DAL CONTRATTO SEPARATO DI CONFCOMMERCIO FIRMATO DA FISASCAT E UILTUCS

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1 agosto 2011

Cooperazione: Contratto condizionato dal contratto separato di Confcommercio firmato da Fisascat e Uiltucs

Apprendiamo dall’intervista rilasciata dal segretario generale Uiltucs-Uil, Brunetto Boco, al quotidiano Il Resto del Carlino di Sabato 30 luglio, che il Contratto per i dipendenti del settore cooperazione è pronto alla firma. Apprendiamo, inoltre, che tale firma sarebbe impedita dalla Filcams-Cgil, ma è già stata programmata per i primi di settembre.
Se così fosse, ciò confermerebbe la volontà della Uiltucs-Uil di perseguire nella pratica degli accordi separati, come già è avvenuto con il contratto di Confcommercio.
La verità è ben diversa. Le condizioni per giungere ad un accordo per il rinnovo del Ccnl cooperazione al momento non sussistono, per responsabilità prevalenti delle imprese cooperative.
Fin dall’inizio del negoziato, infatti, la cooperazione ha inteso riproporre al tavolo di trattativa le principali questioni che hanno impedito la firma di un contratto unitario con Confcommercio. In particolare, la modifica della normativa sulla malattia, sulla contrattazione di secondo livello e l’introduzione dei doppi regimi e delle deroghe al contratto nazionale. La cooperazione, fin dall’inizio, ha chiarito che l’esito del negoziato deve essere un sostanziale riavvicinamento dei costi contrattuali del contratto Coop a quelli di Confcommercio.

Ciò significa siglare un’intesa che peggiori le condizioni economiche e normative dell’attuale contratto Cooperazione.
La Uiltucs-Uil fin dall’inizio ha dato disponibilità a un accordo che riproponesse nella cooperazione le condizioni peggiorative, già accettate nel contratto Confcommercio.
La Filcams-Cgil, invece, si oppone a una logica che vuole caricare sul costo del lavoro la crisi del settore distributivo, ed è contraria a peggiorare il trattamento della malattia, a indebolire la contrattazione di secondo livello, e a tutte quelle soluzioni che puntino a penalizzare i nuovi assunti, cioè i giovani, sempre più emarginati da politiche aziendali che negano loro un futuro dignitoso.

La Filcams-Cgil combatte l’ipocrisia di chi lamenta la gravità della questione giovanile nel nostro Paese, salvo poi assecondare le politiche che mantengono i giovani dentro i margini della condizione precaria.

Per questo la Filcams-Cgil ha proposto la ricerca di soluzioni alternative, per creare un giusto equilibrio tra vecchi assunti e nuovi assunti, perché non tutela solo chi già ha lavoro e diritti, ma anche chi il lavoro lo cerca, senza dover rinunciare agli stessi diritti!

La Filcams-Cgil pensa che il secondo livello di contrattazione può essere la sede di attenzione per risolvere particolari situazioni di crisi e per favorire lo sviluppo nel mezzogiorno.

La Uiltucs-Uil è dunque pronta a firmare un contratto per i dipendenti Coop che riporterebbe indietro le conquiste frutto di anni di contrattazione (vedi la malattia) e inoltre sceglie di mettere i padri contro i figli, secondo una logica puramente corporativa.

La Filcams-Cgil non piega la propria coerenza a ragioni di convenienza. Per questo non ha sottoscritto l’accordo per il rinnovo del contratto Confcommercio; per questo si opporrà a introdurre nel contratto cooperazione gli stessi elementi peggiorativi.

Con questa impostazione, la Filcams-Cgil si ripresenterà al tavolo negoziale alla ripresa di settembre, con l’obiettivo di raggiungere un’intesa condivisa da tutte le parti.
E con la stessa coerenza, sottoporrà l’esito del negoziato, qualunque esso sia, tanto più dovesse trattarsi di un accordo separato, alla verifica dei lavoratori, con voto certificato, il cui risultato non potrà che essere impegnativo per tutti.

La segreteria Nazionale della Cgil