17/7/2015 ore: 23:28

Ex Lsu Scuole ed addetti Appalti Storici, lavoratori sospesi dal lavoro e dalla retribuzione

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Per gli oltre 22mila lavoratori Ex Lsu e dei C.D. Appalti storici il 28 marzo 2014 si era sottoscritto un accordo interministeriale volto a garantire la continuità occupazionale e la tenuta del reddito, attraverso un importante progetto di qualificazione delle scuole chiamato “ScuoleBelle” che ha permesso di garantire interventi di decoro in oltre 7mila plessi scolastici migliorando la qualità della vita degli alunni, degli insegnanti e dei genitori presenti in queste scuole,  a cui il Miur e la Presidenza del Consiglio hanno dato ampio risalto dei positivi risultati ottenuti, anche attraverso l’abbondante documentazione esistente nel sito del MIUR. Nonostante i risultati prodotti, a partire dal 1 luglio 2015, contrariamente a quanto previsto dall’accordo, il MIUR non ha provveduto ad assegnare i finanziamenti già definiti per poter effettuare, proprio nel periodo più propizio di chiusura delle scuole, gli interventi di mantenimento del decoro nelle ulteriori scuole previste nel programma e che necessitano di tali interventi. Conseguentemente tutti i lavoratori dal 1 luglio sono stati sospesi dal lavoro e dalla retribuzione con gravi conseguenze sulle condizioni occupazionali e di reddito degli stessi, contravvenendo così agli accordi governativi raggiunti. Cgil ,Cisl e Uil unitamente alle categorie Filcams, Fisascat e Uiltrasporti, che già si sono mobilitate per tutelare i lavoratori e garantire il mantenimento del decoro delle scuole, chiedono un immediato intervento del Governo e dei ministeri competenti affinché si rispetti l’accordo e si dia risposta alle critiche condizioni dei lavoratori, anche attraverso l’utilizzo provvisorio degli ammortizzatori sociali, in attesa dell’assegnazione alle scuole dei finanziamenti, già quantificati nell’accordo nella misura di  € 170 milioni per la copertura dei lavori fino a tutto il 31 marzo 2016. Cgil ,Cisl e Uil ritengono non più rinviabile una immediata presa di posizione del Governo che sblocchi i finanziamenti già previsti  e risolva le gravi conseguenze sociali prodotte dall’inosservanza degli accordi sottoscritti.

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