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I GIOVANI DELLA FILCAMS E LO SCIOPERO DEL 6 MAGGIO 2011

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3 maggio 2011


I giovani della Filcams e lo sciopero del 6 maggio 2011

Il 6 maggio la CGIL ha proclamato lo sciopero generale per protestare contro una politica che ha sgretolato i principi di uguaglianza, giustizia, solidarietà. Una politica che fa pagare ai più deboli i costi della crisi e che non è in grado di far ripartire il Paese.
E tra i più colpiti sicuramente ci sono le giovani generazioni, i lavoratori precari, gli stessi che il 9 aprile hanno voluto far sentire le loro voci con la manifestazione “Il nostro tempo è adesso”.
C’è un filo rosso che collega il movimento del 9 aprile con lo sciopero del 6 maggio e la Filcams lo vuole sottolineare ancora una volta.
Le lavoratrici e i lavoratori dei nostri settori sono tra coloro che subiscono la precarietà contrattuale e sociale, data dai contratti a termine, dagli stage così come dal part time, che porta con sé per definizione un lavoro povero e non sufficiente per progettare una vita.
Il vergognoso tasso di disoccupazione giovanile insieme all’erosione dei diritti degli ultimi arrivati nel mondo del lavoro, sono i risultati evidenti e non più accettabili delle politiche industriali delle nostre controparti; di un mondo politico e industriale che non solo non è in grado di cogliere l’importanza delle risorse di un giovane lavoratore, ma addirittura lo sfrutta per ridurre i costi delle proprie attività, facendo crollare lo sviluppo delle loro stesse aziende.
Con lo sciopero del 6 maggio le lavoratrici e i lavoratori del mondo dei servizi e del commercio potranno dire basta a tutto questo. Potranno dire che è inaccettabile un rinnovo contrattuale come quello sottoscritto dalla Confcommercio con Fisascat e Uiltucs, con il quale ai giovani, ma non solo, vengono tolti diritti fondamentali come quello alla malattia.
Dopo l’ennesimo schiaffo alla dignità del lavoro ricevuto con le aperture dei negozi il 1° maggio, è indispensabile riempire le piazze per far sentire la voce di quel mondo che crede ancora nel valore della nostra Costituzione, che presenta l’Italia come una repubblica fondata sul lavoro!
E oggi più che mai è importante che i giovani siano in prima fila, perché pagano due volte, con l’assenza del lavoro e con l’assenza di condizioni dignitose di lavoro. La loro presenza sarà un segnale forte perché dimostrerà che anche chi non ha diritti, anche chi è ricattabile in quanto precario, anche chi è stato isolato per indebolire il senso di collettività, è pronto a rischiare e ad esporsi per dar voce alla propria rabbia.
Per sostenere la presenza dei precari e dei giovani allo sciopero del 6 maggio, la Filcams aderisce alla campagna della CGIL “Precari/e in sciopero”.