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IKEA DEVE COMBATTERE LA CULTURA ANTISINDACALE PRESENTE NEL SUO NETWORK GLOBALE

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30 maggio 2013


IKEA deve combattere la cultura antisindacale presente nel suo network globale


UNI IKEA Global Alliance esorta IKEA a rettificare le palesi violazioni dei diritti dei lavoratori che avvengono all'interno del suo network globale, specialmente in Turchia, e descritte nel rapporto indipendente voluto da UNI “la corsa al ribasso di IKEA in Turchia”.
Il gruppo di quaranta sindacalisti e lavoratori di IKEA di sedici nazioni differenti, hanno concordato una dichiarazione in cui richiedono che l'azienda affronti le accuse di molestie ai danni dei lavoratori in Turchia.
Il capo di UNI Commerce Alke Boessiger ha dichiarato: “IKEA deve capire cosa sta succedendo in suo nome in Turchia. Queste accuse sono serie e IKEA, che si promuove come un buon datore di lavoro, deve agire. Esiste un serissimo rischio in termini di reputazione, che potrebbe far allontanare i clienti.”.
L'Alleanza ha inoltre espresso il suo disappunto per il fatto che Inter IKEA non ha presenziato all’incontro, mentre i lavoratori di IKEA in Turchia non sono stati in grado di essere presenti al meeting per paura di rappresaglie.

IKEA ha circa duemila dipendenti in cinque centri in Turchia. KOOP-IS dichiara che una dozzina di lavoratori sono stati licenziati perché facevano parte di un sindacato, e che esiste una cultura antisindacale presente in tutte le operazioni dell'azienda in Turchia.

Boessiger ha aggiunto che “queste sono azioni antisindacali, e non ci sono scuse per un'azienda con una reputazione mondiale come IKEA. I diritti dei lavoratori fanno parte dei diritti umani, e IKEA ha l'obbligo di applicarli in tutta la sua rete mondiale, verso la quale in ultima analisi è responsabile”.

La UNI IKEA Global Alliance ha sottolineato di essere già pronta ad affrontare l'azienda se questa dimostrerà la sua buona fede nel lavorare per correggere le mancanze nella sua rete globale. Tuttavia, dice anche di stare pianificando una serie di attività di solidarietà per attirare l'attenzione sulla situazione della rete IKEA, attualmente inaccettabile.

Filcams CGIL, Fisascat CISL, Uitucs UIL, nel manifestare piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di IKEA in Turchia, auspicano che l’azienda non si sottragga ovunque ad un confronto costruttivo con le rappresentanze sindacali, partendo dal riconoscimento del loro ruolo di interlocuzione e delle loro prerogative.