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IPERCOOP TIRRENO IN CAMPANIA, SITUAZIONE TRAGICA

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2 ottobre 2013


Ipercoop Tirreno in Campania, situazione tragica

La situazione di Ipercoop Tirreno in Campania si protrae da anni in uno stato di crisi che è ben noto a tutti gli attori coinvolti, prima di tutto a Unicoop Tirreno e poi all'intero sistema cooperativo.
Unicoop Tirreno, già negli anni passati, provò ad intervenire nella cessione di alcune unità produttive ritenute critiche e che avrebbero potuto mettere a rischio il resto dell'impresa, interventi che evidentemente non hanno risolto le difficoltà della cooperazione in Campania né risollevato le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti nella cessione ad aziende private locali.
L'arrivo della crisi ha ulteriormente aggravato la situazione della rete COOP in Campania, già drammatica per le difficoltà stesse del territorio, ma anche per le carenze gestionali su cui la dirigenza non è mai intervenuta per migliorare l'efficienza dei negozi.
Ancora una volta la soluzione è stata quella di abbandonare invece che affrontare i problemi, così dopo aver tentato di cedere ad un privato la rete campana, ed aver ricevuto un inevitabile secco "NO" da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, Unicoop Tirreno ha deciso di procedere con la chiusura di un'altra unità produttiva, in questo caso l'ipermercato di Afragola che è quello con le maggiori criticità.

Le cooperative emiliane, Adriatica ed Estense, hanno a questo punto proposto un intervento, in merito al quale è opportuno chiarire gli aspetti che non hanno permesso di trovare un preaccordo.
Prima di tutto, le cooperative chiedevano una riduzione dell'orario di lavoro a 16/18 ore settimanali con qualche ora di supplementare garantita solo per il primo anno e la revisione delle mansioni e dei relativi livelli d’inquadramento, il tutto provocherebbe un forte abbattimento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori.
Secondo poi, hanno dato disponibilità ad accompagnare il percorso solo con un periodo di cassa integrazione brevissimo, massimo tre mesi, e non per tutto il tempo possibile, rifiutando così di ammortizzare l'impatto degli esuberi e di salvaguardare per più tempo possibile l’attuale reddito delle famiglie coinvolte e rinunciando ad un periodo utile per la gestione delle possibilità di ricollocazione con nuove aperture.
Alla richiesta delle organizzazioni sindacali di innalzare l’orario di lavoro proposto o almeno di accompagnarlo con la cassa integrazione per tutto il tempo che la normativa permette di usufruire, Coop Estense ha dichiarato chiusa la trattativa ed ha ritirato la delegazione.
Chiuse le disponibilità di Estense ed Adriatica a proseguire il confronto, la vertenza il 13 settembre è arrivata al tavolo della Regione Campania e la procedura di mobilità si è chiusa con esito negativo, ragion per cui da lunedì 16 settembre Ipercoop Tirreno ha facoltà di inviare le lettere di licenziamento ai 225 lavoratori di Afragola ed a ulteriori 25 dichiarati in esubero tra Avellino, Quarto e Napoli Arenaccia.

A fronte di questa situazione drammatica il giorno 19 settembre si è tenuto lo sciopero regionale dei lavoratori di Ipercoop Tirreno in Campania con manifestazione unitaria presso la sede di Unicoop Tirreno in Vignale Riotorto. In quell’occasione il presidente della cooperativa ha ribadito che non avrebbe proceduto ai licenziamenti fino all'8 di Ottobre, data che si avvicina inesorabilmente.

Il rischio di chiusura dell'Ipermercato non pesa solo sui dipendenti diretti di Ipercoop Tirreno ma anche su tutte le lavoratrici ed i lavoratori della galleria commerciale e su tutto l'indotto che opera nel centro commerciale. Inoltre il confronto di questi mesi ha palesato forti criticità in tutta la rete campana, infatti l'intervento delle cooperative emiliane sarebbe stato risolutivo, se pur drastico, non solo per Afragola ma per tutta Ipercoop Tirreno.

È evidente che a questo punto la situazione necessità di un intervento strutturale che abbia l'obiettivo di garantire la presenza della cooperazione in Campania e con essa la legalità e l’occupazione. L'obiettivo deve al contempo essere quello di garantire la dignità di chi in COOP ci lavora, difendendo il salario e le buone condizioni di lavoro, diversamente sarebbe un salvataggio vano!

Per questo la Filcams CGIL esorta il sistema cooperativo tutto a non rimanere indifferente di fronte alla tragicità della situazione e a farsi carico di questo fine. La Filcams ribadisce pertanto la propria disponibilità ad aprire quanto prima un confronto, che, nel rispetto delle istanze delle parti, trovi velocemente una soluzione. Appello che rivolgiamo prima di tutto a Unicoop Tirreno e a Coop Estense e Coop Adriatica, ma che inviamo a tutte le imprese della distribuzione cooperativa.

L'impegno della Filcams CGIL a rappresentare e tutelare le lavoratrici ed i lavoratori di Ipercoop Tirreno proseguirà con tutte le azioni ed in tutti i luoghi che si riterranno necessari.