7/10/2022 ore: 14:29

L'Aquila, Casa dello studente: riassorbiti tutti i lavoratori

Vittoria del sindacato, sostenuto dalla mobilitazione di lavoratori e studenti

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La lotta paga. Ne è un esempio quanto accaduto a L'Aquila, dove la vicenda del licenziamento dei 19 addetti al portierato della Casa dello studente, che dopo il terremoto è stata dislocata temporaneamente nell'ex caserma di Campomizzi, grazie alla mobilitazione congiunta di lavoratori e studenti ha raccolto l'attenzione necessaria ad arrivare a una soluzione.

Un cambio appalto e i lavoratori si sono trovati fuori dal loro posto, dalla sera alla mattina, sostituiti dai colleghi in forze alla ditta aggiudicataria, nonostante questa avesse firmato con il sindacato un verbale di accordo per la riassunzione di tutto il personale del portierato.

"Poi a un certo punto la ditta, d'accordo con la ADSU, l'Azienda per il Diritto agli Studi Universitari dell'Aquila, ha deciso di assumere solo 10 dei 19 dipendenti, violando così la clausola sociale" spiega Andrea Frasca, Filcams Cgil L'Aquila. Ma non è tutto, i 10 assunti, selezionati secondo un criterio che l'azienda non ha voluto chiarire, il giorno dopo aver riottenuto il loro posto hanno presentato disdetta al sindacato, con una sincronia a dir poco sospetta.


La vicenda, peraltro, ha radici lontane, che non affondano soltanto in una mai avvenuta ricostruzione della Casa dello studente dell'Aquila: era noto che le tre palazzine avute in prestito dal demanio dovevano essere restituite e che quindi, prima o poi, sarebbero sorti dei problemi.

"Abbiamo fatto presidi, manifestazioni, chiesto incontri in Regione, senza risultato - racconta Frasca - finché a giugno si sono resi conto che alla data della riconsegna, febbraio 2023, non mancava poi molto e in extremis, a metà settembre, hanno trovato un accordo con il demanio per il mantenimento di una sola delle tre palazzine".

Il che significava meno posti letto, solo 80 a fronte di più del doppio delle domande, e meno lavoro di portierato: in questo quadro si è inserita la nuova azienda di servizi, con la sua assunzione parziale e discriminatoria.

Fino all'incontro tra le parti che si è tenuto giovedì, 6 ottobre. "Su nostra sollecitazione è stata approntata una gara per l'affidamento diretto del servizio di portierato su una seconda palazzina con l'inserimento, che abbiamo richiesto, di una clausola sociale che garantisce il subentro del personale".

Una vittoria per il sindacato e i lavoratori, ma anche per gli studenti, perché grazie a questo accordo verranno riassorbiti i nove addetti che erano stati esclusi in prima battuta dalla prima ditta e verranno recuperati i posti necessari a rispondere alla richiesta complessiva di alloggio.


L'utilizzo delle palazzine del demanio e la continuità occupazionale sono garantiti fino a settembre 2023, quando la Casa dello studente verrà trasferita in una sede dedicata, alla periferia della città.

Una struttura organizzata diversamente, che potrebbe non aver più bisogno di un servizio di portierato. 

"L'impegno è ancora una volta quello di sedersi a un tavolo, in tempo utile, per studiare la fattibilità dell'implementazione di nuovi servizi, al fine di mantenere l'intero perimetro occupazionale".

Intanto la crisi è rientrata e il sindacato ha portato a casa un ottimo risultato. Per il quale fondamentale, tiene a sottolineare Frasca, è stata la mobilitazione dei lavoratori e degli studenti. "È stata una bella unità, che è riuscita a coinvolgere tutta la città e a sensibilizzare, trasversalmente, forze politiche di orientamento diverso. Così siamo arrivati a questa soluzione, che difende il lavoro e, allo stesso tempo, l'accesso degli studenti alle agevolazioni previste per il diritto allo studio".