LA RINASCENTE-UPIM: LA DIREZIONE ORDINA AI PDV DI ORGANIZZARSI CONTRO LO SCIOPERO DI SABATO 1° OTTOBRE
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26 settembre 2005
LA RINASCENTE-UPIM: LA DIREZIONE ORDINA AI PDV DI ORGANIZZARSI CONTRO LO SCIOPERO DI SABATO 1° OTTOBRE
Filcams Fisascat Uiltucs: «Forse non sanno che l'attività antisindacale è illegale. Ci muoveremo di conseguenza»
«Siamo di fronte a un'impresa che dice delle cose e ne fa delle altre» ;. Non è una grande opinione quella che i sindacalisti hanno potuto farsi della nuova proprietà e della nuova dirigenza dei Grandi Magazzini La Rinascente e di Upim.
«La direzione dice che presenterà un piano industriale e che vuole discutere del rinnovo del contratto integrativo, ma nella realtà si danno da fare per modificare gli orari e l'organizzazione del lavoro in modo unilaterale e ora, di fronte allo sciopero di sabato 1° ottobre stanno "convincendo" (è un eufemismo, naturalmente) i lavoratori con contratti a termine e gli apprendisti a non scioperare».
La comunicazione inviata a dirigenti e impiegati con la quale la direzione chiede «di supportare, con la vostra presenza in filiale, i colleghi dei nostri PdV, sabato 1° ottobre 2005, per garantire quanto più possibile un adeguato servizio al cliente» rappresenta, inevitabilmente, una rottura della linea che ha improntato al dialogo le relazioni sindacali nel gruppo Rinascente.
Un approccio decisamente aggressivo verso l'attività sindacale, che prevede, nella cassetta degli attrezzi, anche il diritto di sciopero. O, forse, una reazione un poco naïf da parte di una direzione che dichiara, nella lettera in questione: « Francamente, la proclamazione di questo sciopero ci lascia a dir poco sorpresi e basiti», e che scopre come «l'agitazione programmata penalizzerà noi e creerà disservizi».
«Si dichiarano sorpresi e basiti ... – replicano i sindacati –, ma non si rendono conto che la disdetta di un contratto integrativo è una cosa molto seria ? Noi ci siamo dichiarati disponibili a discutere il piano di rilancio dell'impresa, che noi abbiamo sollecitato fin dall'inizio perché siamo molto preoccupati dei mutamenti societari e più che preoccupati per il peso che gli immobili hanno in ambito societario. Loro hanno risposto con la disdetta, che ha un solo significato: ridurre i diritti».
«In molte filiali, soprattutto Upim – dicono i sindacati – l'azienda ha assunto lavoratori interinali e questo, ci vuole poco a capirlo, per fare in modo che sabato i presidi ai magazzini siano garantiti. Questa è attività antisindacale. Ci muoveremo di conseguenza».