24/2/2023 ore: 14:44

Milano, il supermercato resta, i dipendenti no. In 17 lasciati a casa da Lidl

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Una inaugurazione amara quella del supermercato Lidl in piazza Frattini, a Milano. Alle porte del loro vecchio posto di lavoro c'erano in presidio i dipendenti che lì, tra quelle mura, hanno lavorato per anni, e che la nuova proprietà non ha voluto tenere.

Cambiata l'insegna, con il noto passaggio da Auchan a Margherita Distribuzione - quindi a terzi, ovvero Lidl - l'organico del Simply Market è passato in secondo piano, inghiottito prima dalla pandemia e da una chiusura prolungata, passando attraverso tutti gli ammortizzatori che era possibile utilizzare, poi cancellato dalla nuova gestione, messo da parte come un vecchio arredo.

Diciassette persone senza lavoro. 

"Lidl ha fatto la sua ristrutturazione e ieri ha inaugurato il negozio con un nuovo organico, senza coinvolgere nessuno dei vecchi dipendenti - spiega Elvira Miriello, segreteria Filcams Cgil Milano - nonostante li avessimo sollecitati più volte a ipotizzare una ricollocazione all'interno di quello e di altri punti vendita Lidl". 

L'azienda non ha mai dato nessuna disponibilità, ha detto di aver acquistato i muri e chi avesse voluto lavorare lì avrebbe potuto candidarsi, come chiunque altro.

Il negozio di piazza Frattini non è l'unico a non essere passato indenne da Auchan a Conad, un altro a San Vittore Olona è stato chiuso e di un altro ancora in via Pompeo Mariani non è chiaro il destino.

La mancanza di chiarezza ha accompagnato come un velo di silenzio anche i movimenti intorno all'ex Simply di piazza Frattini.


"Abbiamo chiesto unitariamente incontri sia alla Regione Lombardia sia al Comune di Milano - racconta Miriello - coinvolgendo Conad, per capire quale fosse il destino di questi negozi rimasti fuori dal passaggio agli imprenditori del gruppo, ma ci siamo sempre trovati di fronte a un ostinato riserbo".

Anche quando hanno cominciato a girare le voci del subentro di Lidl non è stato possibile per i sindacati avere conferme o smentite certe, fino agli ultimi, inequivocabili, eventi.

Le lavoratrici e i lavoratori, racconta la segretaria, sono provati. "Ieri, al presidio, i clienti del supermercato si fermavano a salutarli, perché è così, il punto vendita vive il quartiere e le persone che ci lavorano si rapportano agli abitanti del quartiere", una relazione di fidelizzazione che è stata spezzata. 

"Non è nostra intenzione mettere i vecchi dipendenti del punto vendita contro i nuovi assunti, da una parte lavoratrici e lavoratori con un'età più alta e maggiori difficoltà di ricollocazione, dall'altra giovani che si affacciano ora al mondo del lavoro".

Ma la cassa integrazione termina il 31 maggio e nel frattempo Margherita Distribuzione ha provveduto ad annunciare l'apertura della procedura di licenziamento collettivo, che sarà sul tavolo di un incontro a livello nazionale il 27 febbraio. Le amministrazioni locali e regionali intanto tacciono, mentre la risposta di Lidl alle sollecitazioni dei sindacati è stata secca e perentoria, fate quello che ritenete opportuno, noi andremo avanti per la nostra strada.