25/7/2017 ore: 15:12

Nuova VALTUR? Problemi vecchi

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Valtur è sta acquisita nel 2016 da Investindustrial, Fondo di investimento di Andrea Bonomi: un’operazione salutata positivamente anche dalle organizzazioni sindacali, visti gli esiti della gestione precedente e la necessità di rilanciare la maggiore realtà del turismo italiano con investimenti e capacità manageriali. Al momento dell’acquisizione Valtur presentava numerosi problemi: gestione poco trasparente del personale, strutture fatiscenti, rapporto deteriorato con agenzie di viaggio e fornitori, reputazione in picchiata. Fin dai primissimi incontri con il nuovo management la Filcams CGIL, insieme a Fisascat CISL e UILTuCS ha posto l’accento sulla necessità di mettere mano al sistema di reclutamento dei lavoratori e delle lavoratrici impiegati nei villaggi, al fine di stabilizzare l’occupazione, valorizzare le professionalità e evitare possibili fenomeni distorsivi nella gestione dei flussi di manodopera, anche in considerazione delle peculiarità di alcuni territori nei quali sono collocati i Resorts. Da aprile 2017 si è iniziato a spingere sulla necessità di intervenire su due punti fondamentali: l’uniformità dell’applicazione del contratto nazionale del turismo e il rispetto dei diritti di precedenza, temi fondamentali in un’azienda a carattere stagionale e con un altro tasso di attività in outsourcing. La nuova Valtur ha infatti deciso di continuare a gestire alcuni servizi tramite società terze, scelte tramite gare che consentivano l’applicazione di contratti nazionali diversi da quello applicato in Valtur. Ciò ha comportato il peggioramento delle condizioni economiche e normative, con, in alcuni casi, la perdita dei diritti di precedenza previsti dal contratto Federalberghi precedentemente applicato. Nei maggiori villaggi le organizzazioni sindacali hanno già chiesto e ottenuto il cambio di applicazione contrattuale da parte delle società, non senza momenti di forte tensione e con la permanenza di problematiche gestionali. Per questo abbiamo chiesto alla Valtur di sottoscrivere un accordo che chiarisse le modalità di terziarizzazione, riconoscendo diritti minimi ai lavoratori e alle lavoratrici e rafforzando il confronto preventivo all’avvia della stagione per la risoluzione dei potenziali conflitti. Dopo aver chiesto più volte tempo per svolgere delle verifiche e annunciando ampie disponibilità, Valtur ha chiuso il confronto dichiarando la propria contrarietà a impegnarsi nei confronti dei lavoratori delle aziende terze, dimostrando quindi di non voler compiere quel salto di qualità che le organizzazioni sindacali avevano richiesto. Dopo i proclami e gli annunci roboanti sul nuovo corso di Valtur, in campo rimangono i problemi di sempre: le terziarizzazioni selvagge e il mancato rispetto dei diritti di quei lavoratori e di quelle lavoratrici che garantiscono ogni giorno il funzionamento dei Resorts più famosi d’Italia. Per queste ragioni Filcams CGIL, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione in tutti i villaggi Valtur e nelle società terze, dando il via a una fase di mobilitazione che verrà gestita a livello locale. Ci auguriamo che in tempi brevi Valtur torni sui suoi passi e si raggiungano le condizioni per la sottoscrizione di un accordo che ripristini elementi minimi di legalità e dignità del lavoro.