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OCCUPATO L’AZIENDA LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DEL CASH&CARRY GROS MARKET

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12 dicembre 2009


Occupato l’azienda le lavoratrici ed i lavoratori del cash&carry Gros Market
(Gruppo Lombardini)


Stanchi, insoddisfatti e demoralizzati, le lavoratrici ed i lavoratori della Gros Market - Gruppo Lombardini, hanno occupato l’azienda, e da ieri alcuni di loro sono saliti sul tetto del magazzino. Succede a Pradamano (Udine), in una filiale di circa 30 dipendenti, tra donne e uomini (alcuni anche sposati tra loro), dove l’azienda ha aperto una procedura di mobilità per cessazione attività, cosi come aveva già fatto in altri punti vendita.
L’azienda, infatti, nel solo mese di novembre ha dichiarato 13 esuberi nel punto vendita di Cologno Monzese (Mi), la chiusura del punto vendita di Pradamano (Ud), di quello di Sassari ed ha comunicato la fusione per incorporazione della Gros Market Sardegna.
“Le procedure e le fusioni societarie” dice la Filcams Cgil “inducono alla considerazione che l’Azienda non ha un piano organico di sviluppo e di strategie commerciali del gruppo che preveda la modifica della strategia distributiva o il riposizionamento sul mercato.”
“Queste scelte, però, avranno una forte ricaduta occupazionale con grosse conseguenze per le lavoratrici e i lavoratori.”
Gros Market è un’azienda specializzata nel mercato all’ingrosso con diversi punti vendita in Italia, circa 20 magazzini dislocati su tutto il territorio nazionale.
I sindacati avevano in precedenza tentato di trovare, insieme all’azienda, delle soluzioni condivise per salvaguardare l’occupazione e tutelare i lavoratori, ma anche di fronte a diverse soluzioni proposte, l’azienda ha manifestato la volontà di voler proseguire con la chiusura dei due punti vendita senza prendere in considerazione la possibilità di utilizzare prima un periodo di cassa integrazione straordinaria in attesa di attivare i tavoli di confronto regionali e territoriali per affrontare la problematica legata soprattutto alle chiusure di Pradamano e di Sassari.
Tutt’ora in occupazioni i lavoratori chiedono un incontro con l’azienda, che, invece di tutta risposta, continua a evitare qualsiasi confronto con i dipendenti.