23/3/2015 ore: 15:55

Opera Laboratori Fiorentini: Solidarietà ai lavoratori

Contenuti associati

Sarà pure un "autogol" come ha dichiarato il sindaco di Firenze Nardella. Ci sarà davvero  da rimanere  a "bocca aperta" come ha esternato da Pompei il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, ma la vertenza dei più dei 300 lavoratori di Opera Laboratori Fiorentini che hanno proclamato sciopero a Pasqua nei musei di Firenze  a partire dagli Uffizi, merita alcune riflessioni aggiuntive.

Questi lavoratori e le Organizzazioni Sindacali che li rappresentano sapevano, al momento di prendere questa decisione, che sarebbe stata largamente  impopolare. In un paese dove semplificare è la prassi, approfondire un optional, ecco che più di 300 addetti in lotta diventano uno sfregio dato all'immagine del Bel Paese, un colpo letale all'economia della cultura e del turismo e non vengono giudicati per quello che sono: più di 300 lavoratori e altrettante famiglie che tentano di avere garanzie sul fatto che le nuove gare di appalto volute dal Mibact non si tramuteranno tou court  in licenziamenti per loro. Nessuno dice che per evitare la mobilitazione basterebbe che il Ministro o chi per lui, mettesse nero su bianco la garanzia (dichiarata a parole)  che in caso di cambi di concessione nei servizi di biglietteria, prenotazioni, call center, guardaroba, l'azienda subentrante continuerà ad avvalersi della loro professionalità. Nessuno dice che un protocollo nel 2010 fu già  firmato e basterebbe solo aggiornarlo.  La Filcams Cgil Nazionale esprime solidarietà per i lavoratori di Opera in lotta. “Non accettiamo che anche un solo lavoratore che si batte  esercitando un diritto costituzionale venga appellato come "nemico della patria", solo perché nemico delle semplificazioni e delle verità a senso unico” afferma in una nota la Filcams Cgil; “e invitiamo il Ministro Franceschini e le istituzioni locali competenti, a promuovere un confronto sugli effetti occupazionali del riordino dei poli museali e dei siti culturali, alfine di offrire garanzie occupazionali ai tanti lavoratori delle imprese in house providing che operano nei musei.” Li invita a procedere in tal senso  in tempi rapidi di modo da evitare che all'iniziativa di mobilitazione per ora solo dichiarata si dia seguito. Nel turismo e nella cultura lavorano quasi un milione e mezzo di persone: Tutti, camerieri, baristi, addetti mense, operatori delle agenzie di viaggio, sono senza rinnovo di contratto da due anni. 300mila lavoratori  stagionali sono stati privati di parte del  sussidio di disoccupazione per effetto della nuova Naspi; migliaia di guide turistiche sono in agitazione perché fortemente minacciate nella loro dignità professionale  dalle nuove norme in via di approvazione; 70 dipendenti e i collaboratori di Promuovitalia risultano a rischio di licenziamento e senza stipendio da tre mesi, i 500 lavoratori licenziati da Nh Hotels sono stati espulsi in 3 anni. E questo  solo per rimanere alla stretta attualità. “Forse sarebbe il momento che il Governo, aldilà di stupirsi per uno sacrosanto sciopero, si decidesse a riservare  qualche attenzione a chi lavora in questi settori” conclude la Filcams soprattutto a 45  giorni dall'avvio di Expo, a pochi mesi dal Giubileo Straordinario e a 25 giorni dallo Sciopero generale unitario di tutti i lavoratori del Turismo” Senza riconoscere il valore del lavoro non si può sperare che Cultura e Turismo possano costituire aldilà delle parole, reale leva  di rilancio economico per il paese.  

Contenuti associati