14/1/2022 ore: 15:10

Part-time verticale ciclico: 30 milioni per il Fondo di Sostegno 2022/2023. Le voci dei lavoratori

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Dopo il riconoscimento, ai fini dell’anzianità pensionistica, dei periodi di sospensione dei part-time verticali ciclici ottenuta nei mesi scorsi, l’art. 971 della Legge di Bilancio 2022 fornisce finalmente una prima la risposta necessaria a garantire un sostegno economico a una cospicua platea di lavoratrici e lavoratori occupati anche nei settori afferenti alla Categoria, impegnati prevalentemente nelle mense scolastiche e aziendali, nei servizi di pulizia, soprattutto delle scuole, nel commercio.

La norma raggiunta è un risultato ottenuto nella più generale rivendicazione che la Filcams e la Cgil hanno portato avanti in questi anni, mettendo in campo iniziative dedicate e scendendo in piazza, per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori penalizzati da contratti part- time, spesso involontario, soggetti a periodi di sospensione dall’attività e dalla retribuzione.

La norma, salutata con soddisfazione dai lavoratori costretti loro malgrado a periodi di sospensione lavorativa più o meno prolungati, è stata approvata in via definitiva nella Legge di Bilancio 2022 e prevede una dotazione di 30 milioni di euro per gli anni 2022 e 2023.

“Siamo soddisfatti – dice Sara, che lavora in una delle quattro mense universitarie di Cagliari – perché finalmente viene riconosciuta la particolarità del nostro lavoro, che prevede periodi di sospensione che possono arrivare, cumulativamente, fino a quattro mesi ogni anno”.

Nelle mense lavorano in prevalenza donne, in molti casi monoreddito, che nei periodi di sospensione non ricevono stipendio e si devono adattare a trovare soluzioni temporanee e alternative per far fronte alle esigenze familiari.

“L’istituzione del Fondo di Sostegno – dice ancora Sara – non sarà forse sufficiente, ma darà modo a tante lavoratrici di tirare un sospiro di sollievo per tutti i mesi estivi di chiusura delle mense”.

Nelle parole di lavoratrici e lavoratori il ringraziamento alla Filcams, per l’impegno profuso in tanti anni di battaglie, è sincero.

“Un risultato importante – dice Giulia, collega di Sara nella stessa mensa universitaria – raggiunto grazie alla Filcams e alla Cgil, che ci hanno supportato nelle nostre rivendicazioni. Un segnale che la politica si è finalmente accorta che esistiamo. Ci aspettiamo ora che la norma diventi strutturale, per dare garanzie e certezze, soprattutto nella prospettiva di andare in pensione”.

Le lavoratrici e i lavoratori interessati da contratti part-time verticali ciclici soggetti a sospensioni dall’attività e dalla retribuzione sono circa 150mila, in diversi settori di attività, molti dei quali impiegati in servizi in appalto. Come nel caso di Pietro, dipendente di una società che gestisce i servizi a terra del porto di Messina, assunto con contrato Multiservizi e addetto a servizi di biglietteria e sui piazzali di imbarco dei traghetti. Le recenti norme sul riconoscimento della contribuzione in periodo di sospensione e l’istituzione del fondo di sostegno sono sicuramente positive, evidenziano però la particolarità di questa formula di assunzione.

“La stagionalità del servizio ci penalizza – afferma Pietro – ed è una condizione che vale solo per noi lavoratori in appalto e non vale per i dipendenti diretti”.

“Viviamo una situazione – prosegue –  che non riconosce la professionalità acquisita in anni di lavoro, in un quadro di precarietà salariale, riteniamo di essere fortunati a lavorare e ad avere un contratto a tempo indeterminato, ma si arriva al limite della vivibilità solo grazie all’aiuto delle famiglie. Ben venga ora il fondo di sostegno, anche se non sappiamo ancora come verrà calcolato ed erogato”.

Lavora in una mensa scolastica comunale (con servizio esternalizzato in appalto) anche Rossella, che nonostante i tanti anni di anzianità ancora non sa quando e come potrà andare in pensione.

 

“Ho iniziato a lavorare in una mensa quando il settore si è sviluppato grazie al tempo pieno nelle elementari. Con l’esternalizzazione del servizio le condizioni sono peggiorate, quando finiscono le scuole non ci viene riconosciuta, come allora, la disoccupazione per i periodi di sospensione, e il susseguirsi dei cambi di appalto ha portato a sensibili riduzioni di orario che allontanano sempre più la pensione. Ci sono colleghe anche con contratti a 15, al massimo 18 ore settimanali: come volete che maturino la contribuzione per una pensione dignitosa? Il riconoscimento dei contributi anche in periodo di chiusura ci viene incontro, da qui in avanti, ma ci sono ancora difficoltà a vederci riconosciute le settimane degli anni passati”.

“Adesso – conclude Rossella – ci aspetta una nuova battaglia, che ci troverà ancora a fianco della Filcams, per il riconoscimento del diritto ad avere un lavoro certo e dignitoso, che ci consenta di mantenere le nostre famiglie”.

Alessandra lavora invece per una importante catena della grande distribuzione, a Fano. Per lei il contratto part-time verticale ciclico doveva essere temporaneo, ma così non è stato. “Ho iniziato come stagionale – racconta – e successivamente mi hanno assunto a part- time verticale ciclico. Confidavo in estensione del contratto a 12 mesi che non è ancora arrivata, a distanza di anni”. I suoi periodi di sospensione variano di anno in anno.

“Stare quattro mesi senza stipendio è dura – dice – e pur essendo assunta a tempo indeterminato, mi trovo a gestire la vita familiare con fatica e insicurezza. Ben venga il contributo di sostegno, anche se non sarà sufficiente a definire una situazione lavorativa che condiziona, come la mia, la vita di decine di migliaia di lavoratori con part-time involontario.

“Nel registrare un primo risultato positivo – sottolinea Cinzia Bernardini, segretaria nazionale Filcams Cgil – il percorso non è ancora terminato: rimangono le criticità della temporaneità dell'intervento e della insufficienza delle risorse, per superare le quali proseguirà la battaglia della Filcams e della CGIL, ma il fondo stanziato rappresenta comunque un importante avanzamento in termini di diritti, ora occorre lavorare per renderlo strutturale e adeguato a dare un giusto trattamento economico per gli oltre 150mila addetti interessati dal contratto a part-time verticale ciclico”.