2/12/2022 ore: 14:36

Pastificio De Cecco, lo sciopero degli addetti al magazzino

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È stata alta la partecipazione allo sciopero proclamato dalle lavoratrici e dai lavoratori impegnati nell'attività di logistica presso il pastificio Filippo De Cecco di Fara San Martino, in provincia di Chieti.

L'astensione dal lavoro è stata decisa insieme alla Filcams Cgil con l'intento di sbloccare una trattativa che si trascina ormai da sei mesi senza portare all'esito sperato.

Lavoratrici e lavoratori, assunti con il contratto Multiservizi, chiedono l'applicazione di un contratto in linea con le loro mansioni. La Filcams nel confronto con l'azienda ha chiesto un adeguato incremento salariale, l'erogazione dei buoni pasto, l'aumento delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e la sottoscrizione dell'accordo per un premio di risultato legato all'incremento della produttività e della qualità delle prestazioni aziendali.

Il sindacato ha portato queste richieste al tavolo con l'azienda, la Tempo Reale Group, titolare dell'appalto presso il celebre pastificio. Ma l'azienda ha deciso di intervenire unicamente con un premio di produttività annuale, per il quale ha proposto lo stanziamento di 200 euro divisi in tre tranches.

Una risposta insufficiente, lontana dal complessivo miglioramento delle condizioni di lavoro che il cambio di contatto comporterebbe. L'assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori è arrivata così allo sciopero del 29 novembre, tre ore di astensione per ciascun turno di lavoro - mattina, pomeriggio e notte.

"Bassi salari in una delle aziende leader per export e per profitti. Non ci stiamo!" commentavano i lavoratori in sciopero martedì nei pressi del pastificio.

Se l'azienda, che per ora si sottrae al confronto, resterà sulle sue posizioni, a quella del 29 farà presto seguito un'altra giornata di stop.

"Siamo disposti a trattare ma sulla base delle richieste che abbiamo avanzato - spiega Daniela Primiterra, Filcams Cgil Chieti - queste lavoratrici e questi lavoratori, che hanno un contratto Multiservizi, svolgono un lavoro pesante di magazzino per il quale hanno diritto a una remunerazione più alta. Se non riceveremo una risposta adeguata da parte dell'azienda torneremo a scioperare. La lotta non si fermerà".