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PULIZIE SCUOLE: CRESCE LA PREOCCUPAZIONE PER LE MIGLIAIA DI POSTI DI LAVORO E PER IL FUTURO DELLE IMPRESE

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11 febbraio 2011


Pulizie scuole: cresce la preoccupazione per le migliaia di posti di lavoro e per il futuro delle imprese

“Le modalità di gestione delle gare di appalto, secondo la Direttiva predisposta dal Miur ed inviata alla Corte dei Conti, sarebbero affidate direttamente agli istituti scolastici contrastano con la normativa nazionale e comunitaria e non prevedendo la clausola sociale”

“Esprimiamo rammarico per la mancata convocazione dell’incontro, da parte del Ministero della Pubblica Istruzione, con le organizzazioni datoriali e sindacali, per concertare e definire le migliori soluzioni per il futuro dei 26.000 lavoratori impegnati nei servizi esternalizzati di pulizie delle scuole, i cui contratti sono in scadenza. Siamo altresì preoccupati per le nuove modalità di gestione e i contenuti delle gare di appalto, che tra l’altro secondo la Direttiva predisposta dal Miur verrebbero direttamente affidate ai singoli istituti scolastici senza clausola sociale a salvaguardia dei lavoratori”.
È questo il commento che arriva dalle organizzazioni datoriali Federlavoro e Servizi Confcooperative, Fise Anip Confindustria, Legacoop Servizi, e i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil, al mancato incontro che secondo il verbale di accordo siglato lo scorso 20 gennaio, avrebbe visto le associazioni riunite oggi al Miur a confronto con il sottosegretario Giuseppe Pizza e il direttore Generale Marco Ugo Filisetti.
“Lo scorso 20 gennaio - dicono le organizzazioni - il ministero ha concesso la proroga al 30 giugno 2011, per la prosecuzione, alle medesime condizioni, dei contratti dei lavoratori degli appalti di pulizia delle scuole tramite c.d. “Appalti Storici” ed ex LSU, già scaduti o in scadenza. Resta comunque la preoccupazione di cosa accadrà a partire dal prossimo 1 luglio, visti i tagli ingenti delle risorse decisi sui servizi esternalizzati, confermati dal Ministero, che fanno temere per l'occupazione e il reddito di migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori, oltre a determinare seri rischi per la qualità dei servizi e quindi per la salubrità e la sicurezza degli ambienti scolastici destinati a docenti ed alunni”.
“Una situazione complicata – concludono le organizzazioni - cui si aggiunge anche il possibile caos che potrebbe generare la Direttiva del Ministro Gelmini, in cui, tra l’altro, vengono definiti i criteri per le future gare di appalto. Secondo il provvedimento, in una fase provvisoria di almeno un anno, viene data la possibilità alle singole istituzioni scolastiche territoriali di provvedere autonomamente all'acquisizione di tali servizi, impostazione che oltre a non garantire gli attuali standard, è in evidente contrasto con la normativa nazionale e comunitaria, in particolare con l'art. 13 della legge 136 /2010, che dà precise indicazioni per la riduzione e la qualificazione delle stazioni appaltanti e non per il contrario, come fa la direttiva richiamata”.

Le parti chiedono una immediata convocazione per rimediare alla confusione giuridico legale e per garantire i rapporti di lavoro degli addetti.