9/9/2022 ore: 12:36

Rimini: prolungato al 18 settembre il servizio di salvamento

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Non senza polemiche il comune di Rimini in accordo con gli altri comuni della Riviera romagnola (ad eccezione di Bellaria – Igea Marina) ha prolungato la stagione turistica al 18 settembre, garantendo ai turisti il servizio si salvamento. Il calendario regionale prevedeva che la stagione chiudesse l’11 settembre, con l’eccezione che i bagni potessero rimanere aperti per “elioterapia”. Un controsenso, a detta di tutti (sindacati, lavoratori, gran parte dell’opinione pubblica) che hanno infatti chiesto di poter vedere garantito il servizio di salvamento.

“I marinai del soccorso si sono mobilitati, manifestando presso le sedi istituzionali – dice Mirco Botteghi, segretario generale Filcams Cgil di Rimini – per chiedere che a fronte di una presenza ancora massiccia di turisti si provvedesse a prolungare la stagione e il servizio che svolgono di sorveglianza dei litorali. Alla fine sono stati ascoltati, ma il problema si porrà anche il prossimo anno, se non si interviene con una modifica ai calendari, che deve essere condivisa e strutturata”.

La notizia del prolungamento della stagione di una settimana non è stata accolta benevolmente dai concessionari, che puntavano sull’inutilità del servizio perché costoso e sovradimensionato per una presenza ridotta di bagnanti.

Se da una parte, quindi, i Comuni hanno condiviso “un’azione – si legge nella nota emessa a seguito dell’accordo – che vede le amministrazioni accomunate da un obiettivo condiviso, quello di garantire il salvamento in maniera omogenea e diffusa, a garanzia della sicurezza dei tanti bagnanti, tra turisti e residenti, che anche in questo periodo frequentano gli stabilimenti della costa”, dall’altra si registra la netta contrarietà dei concessionari, che però continueranno, finchè ci sarà richiesta e comunque non oltre fine ottobre, ad affittare lettini e ombrelloni.

 

Nel confronto, prende posizione anche il segretario generale della Filcams Cgil regionale Emilia-Romagna: “Riteniamo – afferma Paolo Montalti – che il salvataggio, in quanto servizio pubblico essenziale, debba essere garantito su tutta la Riviera emiliano-romagnola fino all’ultimo fine settimana di settembre. Resta, infatti, incomprensibile come possa conciliarsi l’obbligo legislativo del controllo delle acque per la balneazione, che va dall’ultimo sabato di maggio fino al 30 settembre, con l’obbligo del servizio di salvataggio, che inizia l’ultimo fine settimana di maggio ma si interrompe al secondo fine settimana di settembre. Il servizio di salvataggio, così come organizzato e svolto da operatori addestrati che sanno esprimere grande competenza e professionalità, è da sempre un valore aggiunto alla qualità dell’offerta turistica balneare, quindi può dare ulteriore stimolo all’allungamento della stagione; questa può essere un’opportunità per tutto il settore e l’indotto, anche in un momento difficile come quello attuale”.

 

Il prolungamento della stagione risponderebbe quindi all’esigenza di destagionalizzare i servizi balneari, garantendo ai bagnanti e ai frequentatori dei litorali servizi adeguati in ogni momento dell’anno. Il problema dei costi che i concessionari dovrebbero sostenere si risolverebbe con un’idea che i marinai di salvataggio sostengono da almeno un decennio, da quando cioè il loro servizio è considerato pubblico ed essenziale.

“In questo frangente abbiamo capito che le aziende balneari – sostengono i rappresentanti dei salvataggi – non vogliono sostenere i costi del nostro lavoro anche se pretendono di poter affittare e tenere aperti i bagni ben oltre i calendari regionali; per questo da anni sollecitiamo che il nostro servizio, considerato essenziale, diventi ufficialmente pubblico, a carico delle amministrazioni che poi penseranno a come rivalersi sui concessionari”.