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ROMA, ELDO I LAVORATORI DI CINECITTÀ 2 NON SI ARRENDONO

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10 maggio 2013


Roma, Eldo i lavoratori di Cinecittà 2 non si arrendono

Continua l’odissea dei 17 lavoratori e delle loro famiglie che hanno perso il lavoro più di sei mesi fa a seguito della liquidazione della società Eldo nel centro commerciale di Cinecittà 2 e del susseguente subentro della società Trony.
“Sabato 11 maggio dalle ore 09 alle ore 14 – dichiara Gianni Lanzi della Filcams Cgil di Roma e del Lazio – si terrà un altro presidio insieme ai lavoratori in via Palmiro Togliatti presso il centro commerciale di Cinecittà due. Si rende necessario scendere nuovamente in Piazza perché, ad oggi, nonostante tutte le iniziative e le richieste di incontro, al fine di aprire tavoli istituzionali nelle scorse settimane, la paradossale vicenda dei lavoratori della Eldo ancora non si è risolta”.
Interverranno al presidio organizzato dalla Filcams Cgil, oltre ai lavoratori e alle loro famiglie, cittadini e politici locali per manifestare insieme e per cercare le strategie necessarie per risolvere questa intricata vertenza.
“E’ inaccettabile –fa eco Alessandra Pelliccia Segretaria della Filcams Cgil di Roma e del Lazio – il silenzio assordante delle Società che continuano a disertare tutti i tavoli di concertazione. Siamo davanti ad un principio e ad un modus operandi pericolosissimo, soprattutto in un periodo di forte crisi come questo: il non rispetto da parte della Trony del diritto di precedenza dei lavoratori della Eldo, con la complicità del Centro Commerciale Cinecittà Due, che dovevano essere riassunti dalla società subentrante in base a quanto previsto dalle vigenti normative.
“La Filcams Cgil – dichiara Gianni Lanzi – rimarrà a fianco dei lavoratori fino a quando non verrà risolta questa vertenza. La nostra priorità –conclude Gianni Lanzi- è di far ripristinare un principio di Legge che, se calpestato come hanno fatto la Trony ed il Centro Commerciale Cinecittà Due, potrebbe aprire in un periodo di fallimenti, cessioni di rami d’azienda, acquisizioni, come quello che stiamo attraversando, delle derive pericolosissime.”