27/2/2019 ore: 18:29

Servizi di ristorazione nelle carceri, altissima adesione allo sciopero

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Una grande adesione ha caratterizzato lo sciopero del 25 febbraio scorso in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria e Puglia. La soddisfazione dei sindacati: ‘Le amministrazioni carcerarie si sostituiranno nei pagamenti degli stipendi arretrati già nei prossimi giorni. ma resta ancora il nodo della presenza di aziende che non pagano e non vengono estromesse’. Altissima adesione allo sciopero indetto per lo scorso 25 febbraio da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs dei lavoratori addetti ai servizi di ristorazione nelle carceri per il personale della Polizia Penitenziaria nelle sedi degli Istituti penitenziari delle circoscrizioni territoriali di competenza di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Puglia. Il servizio è gestito da Food & Facility Srl in qualità di consorziata di Unilabor titolare del contratto di appalto.   Nonostante Food&Facility Srl abbia, nei giorni precedenti lo sciopero, mandato ai propri dipendenti messaggi vocali con chiaro intento di far fallire l’iniziativa e lanciando invettive contro le Organizzazioni Sindacali – su cui si stà procedendo con le denunce per attività antisindacale – le lavoratrici e i lavoratori hanno risposto in modo compatto astenendosi dall’attività lavorativa.   Che il Consorzio Unilabor e Food&Facility siano colpevoli di non retribuire gli addetti ai servizi di ristorazione delle mense per le Guardie Penitenziarie è dimostrato dal fatto che dai prossimi giorni saranno direttamente i Provveditorati regionali dell’amministrazione carceraria a sostituirsi nell’erogazione degli stipendi arretrati di dicembre e gennaio scorsi.   Proprio il Consorzio ha scritto alle amministrazioni committenti di procedere col pagamento in surroga perché non in grado di sopperirvi, non escludendo che anche le prossime mensilità vegano erogate direttamente dai Provveditorati.   Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs sottolineano «l’importante risultato ottenuto dalla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, ma resta il nodo aperto di vedere mantenere affidato l’appalto a società che hanno comprovato non essere in grado di retribuire le proprie maestranze» e chiedono ai Provveditorati «di procedere nei pagamenti in surroga nel più breve tempo possibile, dato che sono oltre 60 giorni che gli addetti alle mense non percepiscono un euro e non sono più in grado di sostenere le spese necessarie per recarsi al lavoro».   Le Organizzazioni Sindacali chiedono anche che «i Provveditorati agiscano rispetto alla revoca dell’appalto a Unilabor al più presto e rivedano i bandi di gara in corso di svolgimento, in quanto essendo al massimo ribasso, riprodurranno le stesse identiche drammatiche condizioni per le lavoratrici e i lavoratori». La riprova di quanto affermato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs è data dalla gara andata deserta sul lotto delle Case Circondariali del Triveneto, in quanto la base d’asta è sotto al limite di mercato e le aziende possono partecipare solo proponendo il ribasso di tale valore, per cui nessun operatore di mercato ha valutato opportuno partecipare per vedersi assegnato un appalto non sostenibile già in partenza.   «Al netto delle positive soluzioni poste in essere dall’Amministrazione carceraria per dare risposta alle questioni contingenti, le Organizzazioni Sindacali di categoria rinnovano la richiesta di attivare un tavolo di confronto con il Ministero della Giustizia sugli appalti in corso e futuri – come tra l’altro già da tempo sono insediati con altri dicasteri – per evitare che ciclicamente le proprie strutture periferiche debbano intervenire in surroga nei confronti di lavoratori terzi che operano in appalto, nonché  permettere una erogazione dei servizi quotidiana e di qualità ai propri dipendenti».