19/10/2017 ore: 20:00

Sviluppo turistico sostenibile: le proposte della Filcams per la Sardegna

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Ha voluto sottolineare l'importanza di nuove politiche di sviluppo turistico il convegno organizzato dalla Filcams Sardegna il 18 ottobre a Cagliari. Per anni è prevalsa l'idea che le nostre bellezze paesaggistiche e la nostra storia fossero di per sé elementi sufficienti per attrarre flussi turistici interni ed esterni, ma quello che invece serve è un approccio industriale al settore che tenga conto di investimenti, mercato, scelte strategiche non rinviabili. Nella sua relazione introduttiva, Simona Fanzecco, segretaria generale Filcams Sardegna, ha riportato alcuni dati sull'occupazione nel settore, che vede impiegati nel suo complesso oltre 120mila sardi, e ha tracciato un quadro delle criticità: differenze territoriali molto forti, carenza di infrastrutture, mancanza di valorizzazione del patrimonio culturale e archeologico. Molti gli interventi, degli assessori regionali Argiolas e Erriu, del deputato Cani e il consigliere regionale Moriconi, e poi i rappresentanti delle associazioni datoriali e il direttore generale della città di Cagliari Muntoni. Tutti hanno concordato sulla necessità di fare sistema e di recuperare competitività con investimenti infrastrutturali e sulla qualità del servizio, consapevoli che i numeri sorprendenti del 2017 sono legati a fenomeni esterni, e ci vuole uno sforzo per renderli strutturali. Condivisa anche la diagnosi dei mali da combattere: abusivismo e informalità che portano con sé mancanza di professionalità e bassa qualità. Il dibattito si è acceso sulle scelte da compiere, sui quali persistono visioni diverse, in particolare intorno alla nuova legge regionale sull'urbanistica. Chiara la posizione della Filcams che ha ribadito la propria contrarietà a nuove costruzioni nella cosiddetta fascia dei 300 metri, sottolineando nel contempo la necessità di recuperare le situazioni di degrado e rendere gli interventi proporzionali ai volumi esistenti. "Se l'ampliamento consente a quelle strutture ricettive di adeguarsi rispetto alla creazione di nuovi servizi - ha detto Fanzecco - siam favorevoli, ma nello stesso tempo siamo per non creare nuove strutture o concedere ampliamenti incontrollati anche per le grandi strutture ricettive". Oltre alla tutela del territorio, l'altro elemento determinante per uno turismo sostenibile è, per la Filcams, il lavoro, che nel settore rimane povero e di cattiva qualità. "Nonostante l'aumento delle presenze turistiche, non migliorano le condizioni di lavoro degli impiegati del settore, che spesso incontrano situazioni di vero e proprio sfruttamento" ha detto Luca De Zolt della Filcams Nazionale. "Bisogna dare centralità alla contrattazione, combattere i fenomeni di abuso, ma anche incentivare le formule che creino un solido rapporto tra territorio, turismo e lavoro, in modo che la ricchezza prodotta non venga drenata solo da speculatori e grandi gruppi, ma sia fonte di benessere per le comunità locali". Il sindacalista ha lanciato anche un appello ai rappresentanti della politica e delle istituzioni, che hanno tutti puntato il dito sulla necessità di destagionalizzare. "Non si può da una parte dire che non ci sono ancora politiche per la stagionalizzazione, e dall'altra sostenere che i lavoratori stagionali devono trovare un proprio reddito nei mesi invernali. Questa idea, che sta dietro l'intervento sulla NASPI, ha di fatto solo impoverito ancora di più i lavoratori del settore e gli spinti ancor di più verso l'irregolarità. Gli ammortizzatori sociali per il turismo vanno rivisti anche per spingere i lavoratori a pretendere di uscire dal lavoro nero, vero punto debole del sistema."