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VALLE D’AOSTA, LIMITARE I NUOVI INSEDIAMENTI COMMERCIALI

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24 novembre 2011


Valle d’Aosta, limitare i nuovi insediamenti commerciali

Le Associazioni della Valle d’Aosta, ASCOM e CONFESERCENTI e le Organizzazioni Sindacali, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL, SAVT-COMMERCE hanno richiesto un incontro al presidente della Regione e all’Assessore Regionale al Turismo, Sport, Commercio e Trasporti, per discutere delle problematiche relative al settore del commercio ed in particolare di nuovi insediamenti commerciali.
La ormai certa prossima apertura di altre strutture di vendita di media dimensione in quel di Sarre desta allarme e preoccupazione nell’ambito del settore commerciale.
Il territorio valdostano ha già un sistema distributivo sovradimensionato rispetto alla presumibile capacità di domanda della popolazione residente e fluttuante con la presenza di tre supermercati e circa quindici aziende di media dimensione per lo più concentrate in Aosta e Comuni limitrofi ai quali vanno aggiunti le centinaia di negozi della piccola distribuzione – esercizi di vicinato.
In una recente riunione le Associazioni datoriali, ASCOM e CONFESERCENTI e le organizzazioni sindacali di categoria, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL, SAVT-COMMERCE hanno affrontato una serie di argomenti legati al settore del commercio con l’obiettivo di coniugare le scelte di nuove aperture tenendo conto dell’impatto ambientale ed urbanistico, e superare le problematiche relative alle aperture domenicali.

Sul piano degli insediamenti commerciali, gli Amministratori valdostani sostengono l’impossibilità di intervenire con strumenti legislativi atti a limitare la proliferazione di dette strutture di vendita in quanto lo impediscono le norme direttive nazionali europee.

“Non siamo d’accordo” affermano le associazioni datoriali e sindacali “perché riteniamo che i limiti al rilascio di nuove autorizzazioni commerciali per la media e grande distribuzione possano trovare giustificazione dell’esigenza di garantire il migliore perseguimento dell’interesse pubblico evitando squilibri nella rete distributiva generale, con negative conseguenze sul servizio reso al consumatore. Principi questi affermati da pronunce del Consiglio di Stato e dalla Corte Costituzionale.”

Le province autonome di Trento e Bolzano che contano una popolazione di circa un milione di abitanti hanno una struttura di vendita tra gli 800-1499 mq. ogni 16.000 abitanti mentre in Valle d’Aosta ce n’è una ogni 8.000; ed ancora, ogni 71.000 abitanti in Trento e Bolzano c’è una struttura di vendita superiore ai 1.500 mq., e ce n’è una ogni 40.000 abitanti della Valle d’Aosta.