1/6/2013 ore: 15:28

VENETO: IL LAVORO È IL FUTURO, MANIFESTAZIONE 1 GIUGNO

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1 giugno 2013


Veneto: Il lavoro è il futuro, manifestazione 1 giugno

Si è tenuta il Primo Giugno la manifestazione regionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil, con lo slogan “Il lavoro è il futuro”.
Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil spiegano i motivi dell’adesione: “Anche per i nostri settori, la crisi di questi anni ha prodotto la perdita del lavoro per migliaia di lavoratrici e lavoratori nel commercio, nelle imprese di pulizia, nella vigilanza, negli studi professionali, nel terziario avanzato, nei pubblici esercizi, nelle concessionarie auto, nei piccoli negozi come nella grande distribuzione, nel lavoro domestico.
La maggior parte di queste lavoratrici e di questi lavoratori non sono coperti da ammortizzatori sociali adeguati perché lavorano in piccole aziende e possono accedere solo alla cassa integrazione in deroga.”
Alla crisi economica si sono aggiunte le scelte sbagliate della liberalizzazioni degli orari e delle aperture festive e domenicali che non hanno creato più occupazione, ma hanno peggiorato le condizioni di lavoro.
Chiediamo che questo tema torni alla gestione dei Comuni e delle Regioni per limitare le aperture domenicali e festive, tutelare i diritti di lavoratrici e lavoratori al riposo settimanale per godere della famiglia, progettare città dove non si viva solo di consumo, ma di convivenza civile e di cultura.
Il Veneto si è distinto negativamente, inoltre, per i provvedimenti attuativi sulla revisione della spesa pubblica, la così detta Spending Review, che ha prodotto licenziamenti e tagli di ore di lavoro su paghe già misere oltre che penalizzare i servizi ai cittadini nei settori da noi rappresentati.
“Per questo” affermano i sindacali “chiediamo con forza il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga; di modificare profondamente la riforma Fornero sugli ammortizzatori sociali per dare la possibilità anche a coloro che lavorano nelle piccole aziende di avere una protezione sociale adeguata e una modifica profonda della cosiddetta ultima riforma delle pensioni.”