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VIGILANZA PRIVATA: NEL LAZIO DIVERSE SITUAZIONI CRITICHE

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4 febbraio 2014

Vigilanza Privata: nel Lazio diverse situazioni critiche


I lavoratori e le lavoratrici dipendenti di società di vigilanza armata e disarmata che prestano servizio dentro l’azienda Rai, oggi 4 febbraio protesteranno davanti alla sede di Rai Teulada per chiedere all’azienda in qualità di stazione appaltante, il rispetto dell’applicazione dei contratti collettivi nazionali di categoria e della normativa regionale che regola i cambi appalto, nei confronti dei propri fornitori. Sono circa un centinaio i lavoratori che nell’ultima tornata di cambio di appalto sono stati lasciati fuori e per i quali si configura un futuro ancora più incerto.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Roma e del Lazio, chiedono sia alle istituzioni, sia al gruppo dirigente Rai, di intervenire e ripristinare la legalità contrattuale e di legge.

Le società subentranti si sono giustificate asserendo di non avere obblighi contrattuali nei confronti dei lavoratori disarmati e di avere, per quanto riguarda il comparto armato, al proprio interno apertura di una cassa integrazione, con obbligo conseguente di assorbire gli esuberi.

Continua la protesta dei lavoratori dipendenti di Axitea Spa, Società che fornisce servizi di vigilanza privata e che ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 120 lavoratori.

Dopo la presa di posizione del viceprefetto di Roma, che ha espresso forte preoccupazione circa l’impatto sociale che i licenziamenti determineranno sul territorio di Roma e Provincia, le Federazioni Confederali di categoria ritrovano l’unità sindacale ed insieme richiedono l’intervento urgente da parte della Regione Lazio. “Un intervento” spiegano FilcamsCgil , Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Roma e del Lazio “che non può attendere, dati i tempi ristrettissimi imposti dalla procedura avviata dalla Società”.

Le organizzazioni sindacali confidano in una convocazione a breve da parte dell’Assessore al Lavoro Regionale, auspicando che dal confronto possano emergere misure alternative ai licenziamenti, che garantiscano la continuità occupazionale e di reddito dei lavoratori coinvolti.