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Russo: “Sciopero generale contro il decreto Lavoro. Sintonia con Schlein”

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Il segretario della Filcams: "Aspettiamo di leggere il testo definitivo, ma temiamo maglie sempre più larghe per voucher e contratti a tempo determinato. Felici per l'intervento della segretaria del Pd. Abbiamo invitato anche i Cinquestelle, aspettiamo ancora una risposta" 

ROMA - "Il sindacato deve mobilitarsi e può spingersi fino allo sciopero generale contro le politiche del governo sul lavoro e contro il decreto, se le fondate preoccupazioni della vigilia saranno confermate alla lettura del testo ufficiale".
Fabrizio Russo è il segretario generale della Filcams Cgil. Rappresenta lavoratrici e lavoratori del commercio, degli alberghi, delle mense e dei servizi. Un pianeta di donne e uomini che ha già sacrificato molto sull'altare del lavoro precario. Timoroso, adesso, di subire una nuova forte spallata ai diritti e alla qualità delle loro attività.
Il sindacalista confida il suo disagio alla vigilia della due giorni di dibattito ("The New Order") che organizza oggi e domani alla Leopolda di Firenze. Leopolda che fu madre del Jobs Act di renziana memoria.
Il governo vara il decreto Lavoro che molti critici già ribattezzano decreto Precarietà. Lei come lo giudica?
"Temo che le prime interpretazioni siano corrette e rispondenti al vero. Il decreto può alimentare precarietà e lavoro povero. Voucher, ulteriore liberalizzazione dell'assunzione a tempo determinato e poi dell'apprendistato: siamo da queste parti, pare di capire".
Quali effetti teme per il personale che il suo sindacato rappresenta: negli alberghi, nel commercio, ad esempio?
"Darò una risposta puntuale quando avrò letto il testo ufficiale del decreto. Non sappiamo ancora se il decreto regoli i voucher e se preveda, come temiamo, un ulteriore allargamento delle maglie. Non sappiamo fino a che punto saranno liberalizzate le assunzioni a tempo determinato. Per noi il problema...".
Qual è?
"E' che abbiamo già dato. Nei nostri settori professionali si applicano già le oltre venti tipologie di contratto previste dalla legge: a chiamata, lavoro in appalto, somministrato, stagionale. a termine, voucher. Diciamo che non ci siamo fatti mancare niente".
Perché tenete la vostra due giorni proprio alla Leopolda?
"Penso sia un'ottima idea. Parliamo di un luogo simbolo della Resistenza e della Liberazione dal nazifascismo: diamo un messaggio importante, dunque. Inoltre la Leopolda torna a ospitare chi il lavoro lo conosce, chi ha pieno diritto a farlo".
Per cosa vi state battendo, concretamente?
"Intanto per il rinnovo dei contratti di lavoro, ad esempio nel commercio, nel turismo, nella vigilanza. Parliamo di contratti che hanno accumulato ritardi colossali, fino a 8 anni. Parliamo di 10 milioni di lavoratrici e lavoratori che aspettano il rinnovo, senza quasi più speranza".
E poi?
"Chiediamo che siano cancellati gli articoli del Codice degli Appalti che producono, alla fine, un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro. In generale vogliamo che le persone possano operare in sicurezza e nel decoro, soprattutto negli ambiti segnati da precarietà e stipendi sotto il livello di guardia".
La maggioranza parlamentare ha una forza strabordante. Come sperate di incidere sulle sue decisioni?
"Con la mobilitazione che, per quanto ci riguarda, può spingersi fino alla sciopero generale, in assenza di aperture concrete da parte del governo".
Oggi, alla 10 e 30, parlerà da voi la segretaria del Pd Elly Schein. Quali parole spera di sentire?
"Parole di conforto e di conferma. Tra noi e lei, d'altra parte, sono già emerse una vicinanza e una sensibilità comune sui temi del lavoro. Per la verità, avevamo immaginato di dare vita a un evento più dialettico invitando anche altre forze di opposizione, oltre al Pd".
Avete invitato anche i Cinquestelle?
"Sì".
E non vengono?
"Siamo ancora in attesa di un riscontro, di una risposta".