L8ttiamo insieme per la parità di genere
Donne lavoro e contrattazione. Rappresentare le differenze, contrastare le disuguaglianze. Agire la parità di genere
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Donne e uomini sono pagati allo stesso modo? “Se la risposta è no, è sbagliato, se si è perfetto”.
È una delle tante risposte delle ragazze e dei ragazzi che attraverso un video, hanno affrontato i temi legati alla parità di genere nel mondo del lavoro. C’è perplessità alla domanda se uomini e donne possano fare gli stessi lavori: “Non vedo perché ci dovrebbe essere una differenza nel lavoro tra uomini e donne, tutti possono fare tutto”. “Non mi sembra ci sia una legge che lo vieti” risponde un altro.
Vanno oltre gli stereotipi, invocano giustizia, sono certi che il valore delle donne non è in discussione.
Il video ha aperto la giornata di confronto su un tema fondamentale per la Filcams Cgil: come migliorare la condizione delle donne nel mondo del lavoro, in particolare nei settori del terziario, turismo e servizi, dove precarietà e povertà sono troppo presenti.
Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams Cgil, Susanna Camusso Responsabile delle politiche di genere della Cgil e Maria Cecilia Guerra Sottosegretaria al Mef, hanno partecipato al dibattito moderato da Martina Toti giornalista di Collettiva, rispondendo alle tante domande delle delegate e delegati collegate via web.
“La pandemia ha scoperchiato un realtà trascurata” ha affermato Susanna Camusso che ricorda quanto siano state tante le donne che hanno continuato a lavorare anche durante la fase emergenziale, quelle tante professionalità che, prima invisibili, sono diventante essenziali.
L’occupazione femminile è fragile ed è ulteriormente diminuita durante la pandemia. Un quadro drammatico emerso anche nel Bilancio di Genere, presentato dalla sottosegretaria Maria Cecilia Guerra.
Il tasso di occupazione femminile nel 2020 è sceso al 49%, mentre il divario rispetto a quello maschile è salito a 18,2 punti percentuali (contro il 17,9% del 2019). Si è registrato un impatto maggiore dove già erano presenti criticità: le giovani (33,5%), le donne residenti nel Mezzogiorno (32,5%) e le donne con figli (il tasso di occupazione delle madri è il 73,4% di quello delle donne senza figli con un peggioramento di quasi l’1% rispetto al 2019).
Mancanza di tutele, sostegno al lavoro di cura, carichi familiari che ricadono solo sulle donne, sono le emergenze sulle quali è indispensabile agire velocemente, mettere in campo azioni ed investimenti seri ed efficaci per eliminare le disuguaglianze di genere.
Un obiettivo condiviso, che deve vedere l’impegno di tutti e vede il sindacato in prima linea per capire come migliorare la condizione delle donne nel mondo del lavoro attraverso l’azione contrattuale, anche di secondo livello, sociale o territoriale.
Importante il contributo e le esperienze condivise, particolarmente emozionante è stato l’intervento di Elena, lavoratrice Ucraina, che ha raccontato le difficoltà, ma anche le positività, del percorso di una donna sola con una figlia in un paese diverso da quello d’origine, oltre alla commozione al pensiero della sua terra, ora martoriata da una guerra inutile.